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E Roma risponde a Trastevere con la musica del popolo

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Unametropoli colta nella sua realtà quotidiana, tra lavoro e sogni, sofferenze e divertimenti, risulta popolata da una miriade di gente comune che chiunque può incontrare per strada. Ciascuno ha un desiderio, tutti hanno problemi. Il destino si divertirà a intrecciare alcune di queste diverse esistenze, ingarbugliandone i fili in una complicata matassa. Dario ha trent'anni e vive di musica. Sbarca il lunario suonando nei locali, ai matrimoni, per strada. È contento così, ma è la spina nel fianco dei genitori, commercianti, e della sorella Nina, universitaria che aspira a salire la scala sociale. Adriana, storica fidanzata di Dario, lavora instancabilmente nel ristorante di famiglia, e anche lei vorrebbe che Dario si dedicasse a qualcosa di più concreto. Enrico è il migliore amico di Dario, proviene da una famiglia disagiata, lavora in un'officina. Durante un'esibizione vengono avvicinati da un impresario che chiede loro del denaro per lanciarli verso il successo. Enrico perde la testa per Gabriella, segretaria dell'impresario. Dario convince Adriana a prestargli tutti i suoi risparmi; Enrico non trova di meglio che mettersi nelle mani di uno strozzino, che ha messo gli occhi su Nina e la circuisce facendo leva sul suo fascino personale, malgrado le tenaci rimostranze delle sue due amiche, Iva e Sara. Tra canzoni, litigi, passeggiate, temporali e chiari di luna, la storia si complicherà, alternando momenti i drammatici a quelli brillanti, fino a una conclusione che aspira a ridefinire il concetto di «lieto fine», lontano dall'ossessione, purtroppo così attuale e così fasulla, del successo facile, visto come unica possibilità di realizzare se stessi e di essere felici. E Roma si sa affanna e consola, prova e premia, tutti i suoi abitanti più o meno giovani. T. D. M.

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