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Soggiornò a Villa Paolina e a Palazzo Ruspoli

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Laconquista della "Città eterna" lo affascinava e intrigava. Lui che si era proclamato nuovo Cesare. Pur fra tanta gloria il Còrso non riuscì mai a vedere se stesso assiso sul seggio dorato del Quirinale. Stranamente Roma divenne il rifugio del vergognoso esilio dei Bonaparte dopo la loro diaspora dalla Francia. Sono due i luoghi di Roma in cui aleggia ancora lo spirito di Luigi Napoleone: Villa Paolina e Palazzo Ruspoli. Il quindicenne Luigi soggiornò a più riprese nell'Urbe. Nel 1823 Napoleone abitò con la madre Ortensia di Beauharnais, l'ex regina d'Olanda, nella dimora della zia Pauline, Villa Paolina. Era una graziosa palazzina nei pressi di Porta Pia che nel suo testamento la Princesse Borghese lasciò in eredità proprio ai nipoti "per uguali porzioni tra di loro". Nel 1830 il futuro imperatore visse invece a Palazzo Ruspoli, sul Corso. Si racconta che proprio fra le severe mura di quella dimora cinquecentesca «fosse obbligato a svegliarsi alle sei di mattina e applicarsi allo studio fino all'impossibile, a lavarsi i piedi una volta alla settimana e a calzare delle scarpe talmente deformate che si adattavano indifferentemente ad un piede o all'altro». E tutto per abituarlo alle future battaglie! Non mancavano tuttavia i ricevimenti della nonna, Madama Letizia, a Palazzo Bonaparte, le passeggiate in carrozza nelle strade della Capitale e le cavalcate nella campagna romana. Car. Mas.

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