Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Una danza che può farti fare cose incredibili

default_image

  • a
  • a
  • a

Unasplendida nubiana sovrastava un uomo con folte basette rosse, una donna dai capelli corvini, gonna a balze e braccialetti da zingara stava tra le braccia di un ragazzino con i pantaloni sformati, da hiphop. Un tipo snello, dai tratti orientali, con i pantaloni stirati di fresco, prese per mano una donna anziana, minuta, che indossava una gonna troppo corta per la sua età (...). Da uno stereo portatile gracchiava la melodia di un tango, mentre le coppie danzavano in sintonia perfetta. Componevano un piccolo cerchio, come fossero in orbita intorno a un asse immaginario, muovevano i passi, si arrestavano, disegnavano frattali nella danza, ignare dei passanti che gettavano occhiate curiose, persino di quelli che, come me, restavano incantati a guardare. Quando la canzone finì, uno dei ballerini si aggiustò la canotta nera, mi rivolse un sorriso e mi raggiunse per attaccare discorso. «Balli il tango?» chiese. «No, non l'ho mai ballato» dissi ridendo. «Dovresti farci un pensierino» ribatté. «È la grande passione della mia vita». Spiegò che all'inizio aveva frequentato diverse lezioni alla settimana e poi aveva cominciato ad andare tutte le sere ai balli di gruppo. Gli chiesi perché avesse iniziato a ballare. «Mia figlia di sette anni voleva sapere perché sua madre e io abbiamo divorziato. Non sapevo che cosa risponderle. Non riuscivo a spiegare come ci si possa amare così tanto e poi separare. Così ho iniziato a ballare il tango per imparare a stare con una donna senza aspettarmi niente. Per sapere come trovare un equilibrio con un'altra persona». Mi offrì una rapida lezione e io accettai. Dapprima dovetti appoggiarmi contro di lui e affidarmi completamente alla sua guida. Percepivo l'odore della sua pelle, avvertivo la leggera inclinazione delle spalle e il tenue battito del cuore. Mi sentii subito soffocare, una simile intimità mi infastidiva (...). Eppure, non riuscivo ad allontanarmi.

Dai blog