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Il conte Dracula si dà alla musica

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Christopher Lee, il Dracula di tanti film

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Marco Sabiu è stato sicuramente una delle rivelazioni del Festival di Sanremo. Ha diretto l'orchestra con il suo microfono sempre aperto, in modo da poter interagire in qualsiasi momento nella convulsa diretta. In questi giorni Marco Sabiu è protagonista di un altro intrigante progetto, portato a termine nientemeno che con Christopher Lee, il non dimenticato Dracula di tanti film. Con oltre 230 pellicole alle spalle, 88 anni suonati, il leggendario attore inglese può permettersi ciò che vuole. È però molto curioso che una personalità artistica del suo calibro abbia deciso di pubblicare un album dal titolo «Charlemagne: by the sword and the cross», in uscita anche in Italia il 15 marzo. Un lavoro in cui l'attore canta e recita, omaggiando la storia e la figura di Carlomagno, primo imperatore del Sacro Romano Impero. Lee ha preso molto sul serio il progetto, arrivando a sostenere che, in linea materna, discende direttamente dal grande imperatore. Nato a Londra da un ufficiale dell'esercito britannico e dall'italiana Estelle Marie Carandini, nipote di un politico italiano rifugiatosi in Australia, Christopher Lee ha speso tempo e denaro in complicate ricerche araldiche prima di arrivare alla sua convinzione. Il suo cd appartiene a quel genere post-gotico che da alcuni anni ha fatto scattare un autentico culto nei confronti dei vampiri e del rock più truculento. Definito anche «symphonic metal», il genere può vantare pubblicazioni, siti, musical, convegni e una folta pubblicistica, anche se lo stesso Lee non ama essere identificato con il conte Dracula. Lo scorso anno, a Trieste, confermò tale rapporto conflittuale non nominando mai il famoso vampiro, rifiutandosi di firmare un poster del film «Dracula il vampiro». Marco Sabiu si è avvicinato alla storia di Carlomagno con uno stile da colonna sonora, quasi un film senza immagini, con una musica al servizio dei suggestivi testi. Sabiu, che può vantare una lunga serie di importanti collaborazioni ha utilizzato in tutto oltre cento artisti, fra orchestra, coro, band e cantanti ospiti. C'è da giurare che un'operazione del genere alimenterà il mito di questo grande attore, a volte autentico gentleman, altre volte scontroso divo ma sempre all'altezza del suo lignaggio artistico.  

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