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Bondi, Mussolini e consumatori: film pericoloso per i minori

Sandro Bondi

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Dopo la bufera su Paranormal Activity, l'horror low cost di Oren Peli che al box office si è piazzato secondo incalzando Avatar e nelle sale - dove è uscito senza alcun divieto - sta terrorizzando i minori, interviene il ministro per i Beni culturali Sandro Bondi, che si riserva «una verifica sul film in questione e di adottare provvedimenti necessari per tutelare i bambini». A sollecitare per prima un intervento del ministero è Alessandra Mussolini, presidente della commissione Infanzia. Ma contro il film - che racconta i brividi di Katie e Micah alle prese con una nuova casa nella periferia di San Diego, di cui scoprono di non essere gli unici inquilini - si schierano anche numerose associazioni, in tesa il Codacons pronto ad adire le vie legali. Alessandra Mussolini - «È una pellicola ad alto contenuto ansiogeno e non vietata ai minori, che sta provocando numerosi casi di attacchi di panico e di problemi psicologici tra i giovani», accusa la Mussolini. Se è tardi per vietarlo, almeno «vanno studiate forme di avvertimento, indirizzate in particolare ai genitori, affinchè siano consapevoli dei rischi ai quali i figli vanno incontro». Da Napoli, in particolare, si segnala un boom di richieste di intervento al 118 tra i ragazzi rimasti scioccati dal film: il caso più grave, quello di una ragazzina di 14 anni, portata in ospedale in evidente stato catatonico. I consumatori - Per il Codacons ci sono gli estremi per ricorrere ad «azioni legali»: «I casi accertati di attacchi di panico e gli altri effetti psicologici registrati nei minorenni, legati alla visione della pellicola, dimostrano chiaramente l'esigenza di vietarne la visione ad un pubblico di età inferiore ai 18 anni». Tra l'altro, spiega l'associazione, «i minorenni che in questi giorni hanno subito effetti legati alla visione del film, quali attacchi di panico, tremori, vomito, stato di choc, potrebbero richiedere il risarcimento dei danni in tribunale». Molto critico anche il Movimento genitori, convinto della necessità di «rivedere le modalità di giudizio con cui vengono assegnati i divieti». Per di più, sottolinea il Moige, «il trailer era decisamente esplicito» e «in America il film è segnalato con una R, ossia vietato ai minori di 17 anni se non accompagnati da un adulto, in Inghilterra è vietato ai minori di 15 anni e in Germania e nei Paesi Bassi la visione è vietata ai minori di 16 anni». Secondo la legge, chiarisce in serata Bondi, il parere della commissione per la revisione cinematografica «è vincolante». Altra questione, aggiunge, «è quella dell'adeguatezza della normativa attuale in materia di censura cinematografica», tema sul quale Bondi ricorda di aver «già da tempo predisposto un'organica riforma che attende la condivisione degli altri ministeri competenti». Bondi, comunque, «si riserva una verifica sul film in questione e di adottare provvedimenti necessari per tutelare i bambini».

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