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Il kolossal dell'attesa infinita

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Giàdalla prima puntata, in onda ieri sera su Raiuno, si è visto che la resa spettacolare regge grazie all'imponenza dei mezzi economici. All'atmosfera della fiction, fredda e distaccata, si aggiunge la scarsa credibilità, nonostante i visibili sforzi di immedesimazione nel personaggio, di Alessandro Preziosi nel ruolo del santo da giovane. Il fantasma del conte Ristori, che ha consegnato l'attore alla notorietà in Elisa di Rivombrosa, ancora lo perseguita. Il santo, dottore della Chiesa, è invece, drammatico, pulsante, moderno e vivo negli animi di credenti e non credenti. Perché Sant'Agostino è un filosofo, ma questo aspetto è nell'ombra, appena accennato. La fiction riecheggia i kolossal del cinema statunitense. Ma troppe sono le lentezze della regia e della sceneggiatura in un clima di attesa infinita.

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