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Il ritorno di Sade, la «principessa» triste

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Persua stessa ammissione la star anglo-nigeriana fa dischi «solo quando sento di avere qualcosa da dire». E i risultati sembrano darle ragione. Perché la band (che porta il suo stesso nome) rende al meglio la liquida malinconia che la cantante indossa da sempre come un abito d'alta moda. Spiega Sade: «La tristezza ben gestita porta alla felicità». Lei la coltiva sin dai tempi in cui sbancò il mercato con il primo singolo, "Your love is king", e i paparazzi le davano la caccia, costringendola a vivere da auto-reclusa, pur di difendere la propria vita privata. Gli amici la chiamano "Howie", lo stesso nomignolo del miliardario-fantasma Howard Hughes. A 51 anni, Sade conserva la bellezza priva di segni di quando impazzava sulle copertine glamour. Da qualche tempo ha lasciato Londra e si è ritirata nel Gloucestershire, dove si è leccata le ferite della fine del suo matrimonio con il regista spagnolo Carlos Pliego, e dove vive con un nuovo compagno e con la figlia 13enne Ila, avuta da un musicista giamaicano. Lì si dedica al giardinaggio. «Adoro scavare: getti un semino e cresce qualcosa di incredibile. Fare musica è la stessa cosa», dice. Il nuovo disco, ricco di ballate rarefatte, piantato nel punto d'incrocio tra soul-pop e new jazz, è semplicemente ammaliante. Come lei. Ste. Man.

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