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Parata di eventi, dal «Moïsé et Pharaon» di Muti al colorito Don Chisciotte di Petipa-Minkus

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Sead aprire le danze è il Falstaff, il cartellone che ci condurrà sino alla offerta estiva è ricco di titoli ben noti, anche se non sempre di assidua frequentazione teatrale. A partire da quel Mefistofele che dal 16 marzo con la rodata regia di Filippo Crivelli riporterà sul palcoscenico romano, dopo mezzo, secolo la partitura di Boito. Tra gli interpreti Orlin Anastassov, il tenorone Stuart Neill e il soprano Amarilli Nizza nel doppio ruolo di Margherita ed Elena. Si va sul sicuro invece con la Tosca pucciniana, opera romana per eccellenza (dal 1 aprile) che ricostruirà scenicamente il primo storico allestimento capitolino del 14 gennaio 1900. Altro titolo popolare la Madama Butterfly (dal 18 maggio) diretta da un pucciniano doc come Daniel Oren e con la regia di Stefano Vizioli. Titolo meno frequentato invece, ma non per questo di minor pregio, la Manon di Massenet (dal 17 giugno) diretta da uno specialista come Alain Guingal, un nuovo allestimento in coproduzione con l'Opera di Montecarlo per la regia, moderna ma nel solco della tradizione, di Jean Louis Grinda. Un titolo che mancava da Roma da venticinque anni. Ghiotto anche il menù della danza con, tra gli altri, Il Papavero rosso (1927) di Glière di memoria sovietica (12 febbraio) con Oksana Kucheruk e Igor Yebra, l'immortale Giselle (dal 23 febbraio) con la coppia americana Ashley Bouder-Marcelo Gomez, l'Heure exquise di Maurice Béjart da Beckett con la coppia Fracci- Micha van Hoecke (dal 26 febbraio), il colorito Don Chisciotte di Petipa-Minkus (dal 22 aprile) nell'allestimento del Teatro Stanislavsky di Mosca ed infine una novità di Luciano Cannito su I Capricci di Marianna sulla commedia di De Musset (dal 14 maggio).Lor. Toz.

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