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Resca commissario a Brera, i sindacati non ci stanno

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Èil compenso che, secondo Gianfranco Cerasoli, segretario generale della Uil Beni culturali, sarebbe destinato a Mario Resca, appena nominato commissario di Brera in seguito ad una ordinanza appena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. «Un intervento - rileva il sindacalista- che rappresenta una vergogna in un momento in cui il ministro ai Beni culturali si è lasciato tagliare oltre un miliardo e mezzo di risorse riducendo sovrintendenze, archivi, biblioteche, ma anche gli enti vigilati di teatro e cinema, danza e musica. E proponendo commissariamenti a Pompei, Roma, Uffizi». «La cifra del commissariamento - secondo Cerasoli- salirà ad oltre 3/3,5 milioni di euro per pagare i compensi destinati alle varie figure previste dall'ordinanza. Tra l'altro Resca ha già un compenso di 160.000 euro annui da direttore generale per la valorizzazione del Mibac». Risponde Resca: «Saranno i visitatori a darci ragione, Brera ha oggi 300 mila visitatori l'anno contro il milione di quelli esteri. Credo che se si arriva a visitare i musei di più i dipendenti debbano essere soddisfatti. Farò del mio meglio perché a Brera accada ciò che non è accaduto in 40 anni. Ho accettato volentieri il compito, percependo un compenso nient'affatto competitivo rispetto a quello previsto per un uomo d'impresa come sono».

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