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Loreto si riprende il suo Barocci. Per un po'

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Èil ritorno, seppur temporaneo, di una tela del pittore urbinate Federico Barocci realizzata negli anni 1582-1584 per la Cappella dei Duchi di Urbino nella Basilica della Santa Casa di Loreto e oggi conservata presso i Musei Vaticani. Il progetto d'allestimento della mostra (aperta fino all'8 marzo) è dell'architetto riminese Maurizio Belllucci. Monsignor Giovanni Tonucci, Arcivescovo Delegato Pontificio di Loreto presentando la mostra ha detto di essere «fiero di poter riavere a Loreto, anche se temporaneamente, la bellissima tela del Barocci. Grazie alla disponibilità del Direttore Antonio Paolucci, stiamo mettendo in cantiere altre importanti iniziative». Federico Barocci nasce ad Urbino in data incerta (1535?). Dopo un primo soggiorno di solo studio, Roma fu teatro della sua attività negli anni 1560-63, durante i quali Federico si dedicò alle decorazioni del Casino del Belvedere dei giardini vaticani e alla copia di opere di Michelangelo, in particolare della volta della Cappella Sistina e del «Mosè» in San Pietro in Vincoli. Tra i documenti che raccontano la realizzazione de L'Annunciazione della Vergine è interessante la lettera che Barocci scrisse a Giovanni De Tomasi, conte di Montebello, dove affrontava il problema della luce nella cappella lauretana. Sottratta al Santuario nel 1797 da Napoleone Bonaparte e trasferita a Parigi, la tela prese nel 1815 la via di Roma, dove fu collocata nella Pinacoteca Vaticana. Subì un primo ma insoddisfacente restauro nel 1925 e un altro (ben riuscito) nel 2000.

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