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Addio Nanni, padre del teatro sperimentale

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Nanniera nato a Rodi, nel 1941, ed è morto ieri a Roma, dopo un anno di malattia. A La Fede, la cantina-teatrino di Porta Portese, aperto non a caso nel 1968-69 assieme a Manuela Kustermann (un colpo di fulmine quando la vide Ofelia nell'Amleto di Carmelo Bene), portò la fantasia al potere, creando un proprio metodo di lavoro teatrale, senza prove tradizionali e un progetto creato a tavolino, ma basato sull'improvvisazione, le libere associazioni, l'apporto creativo di tutti i componenti della compagnia, a cominciare dagli attori. Unanimemente considerato artista straordinario fece del Teatro Vascello uno dei punti di riferimento più importanti dell'attualità culturale della Capitale e non solo. «Con Giancarlo Nanni viene a mancare un protagonista assoluto del teatro italiano, nonchè un pioniere di quella scuola romana che tanto ha contribuito alla ricerca e alla sperimentazionedella scena internazionale e attorno alla quale si sono andati formando registi e attori eccellenti»: questo il ricordo dell'assessore alla Cultura del Comune di Roma, Umberto Croppi.

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