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«Il Conservatorio soffre per la mancanza di fondi»

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LorenzoTozzi Da alcuni anni il Conservatorio di S. Cecilia è diventato una fucina inarrestabile di attività. Lontana è l'epoca in cui le uniche manifestazioni erano i saggi degli allievi. Oggi le linee programmatiche del Conservatorio romano comprendono festival e rassegne di jazz, musica elettronica, musica antica, conferenze, presentazioni di libri, masterclass con artisti insigni. E ora è invalso anche l'uso di festeggiare l'apertura dell'anno accademico con un concerto, che oggi sotto la direzione di Marco Angius vedrà l'esecuzione di un pezzo di Battistelli e del Secondo Concerto per pianoforte di Martucci nella prestigiosa Sala Accademica di via dei Greci. I dati sono eloquenti: 1400 allievi per 164 docenti senza contare gli almeno 50 borsisti Erasmus che vengono ormai da tutta Europa, ma anche da America e Asia. Circa 40 sono i concerti annui cui vanno ad aggiungersi le decine di saggi. Facciamo il punto sullo stato di salute dell'istituzione, ultracentenaria, con l'attuale direttrice Edda Silvestri, da tre anni al timone della prestigiosa istituzione. Quali sono i problemi principali? «Il problema più attuale è il taglio dei fondi. La riforma è stata fatta a costo zero e questo crea difficoltà ma agli studenti non è stato richiesto nessun aumento. Aspettiamo l'attivazione di cinque nuovi bienni. C'è poi il problema della carenza di aule e delle attrezzature: un Conservatorio che vive 12 ore al giorno richiede continua manutenzione e ringiovanimento delle attrezzature». Quali progetti per l'immediato? «In Cina abbiamo firmato protocolli d'intesa con il Conservatorio di Pechino e di Canton: c'è una trattativa per portare in Cina insegnanti italiani. Poi c'è l'attività dell'orchestra attiva dentro e fuori dal Conservatorio» Il rapporto con la città e il territorio? «Abbiamo la sede delocalizzata a Rieti e restiamo sempre aperti alle collaborazioni per concerti gratuiti per la diffusione della musica o intenti sociali. C'è anche un progetto per una serie di concerti nelle circoscrizioni romane. Rimangono molte cose da migliorare, dalla ricerca di una sede aggiuntiva ai finanziamenti, la necessità di incrementare il parco strumenti. Eppoi la insonorizzazione delle aule, il potenziamento della biblioteca...».

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