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Luci e ricostruzioni virtuali Così rivive Roma Imperiale

Gli scavi a Palazzo Valentini

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Pavimenti rivestiti di mosaici di pregio da mezzo milione di tessere, marmi policromi, terme private, piscine. La City del Senato della Roma Imperiale ritorna a vivere nel sottosuolo di Palazzo Valentini, seicentesca sede della Provincia di Roma. Gli scavi avviati nel 2005 che riportarono alla luce due domus romane risalenti al II secolo dopo Cristo - che, per la ricchezza degli apparati decorativi e superficie, fanno pensare che fossero abitate da persone appartenenti alle classi sociali più elevate - si arricchiscono oggi delle piccole terme di Traiano, un'area termale con calidarium, tepidarium e frigidarium, percorsi climatici e sistema di riscaldamento dell'acqua appartenenti a una delle due domus. I nuovi ritrovamenti archeologici e il progetto multimediale che li coinvolge sono stati inaugurati ieri mattina dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano insieme al presidente della Provincia Nicola Zingaretti e al sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Giro. Dopo aver ricostruito con luci e suoni l'antico fasto delle due domus patrizie, il progetto firmato dal giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela e dal fisico Paco Lanciano è stato applicato anche nell'area delle terme scoperte nel corso della seconda fase delle indagini archeologiche. Un viaggio virtuale di una ventina di minuti che si aggiunge a quello di un'ora già avviato negli anni scorsi. «Un modo per far parlare le pietre - ha detto Lanciano - È una sorta di viaggio insieme al padrone di casa nelle sue terme». La voce di Piero Angela accompagna il visitatore alla scoperta di un'area archeologica nei Fori Imperiali, alle spalle del Foro di Traiano e che si estende nei sotterranei di Palazzo Valentini su un'area di quasi duemila metri quadrati, nascosta per secoli dalle cantine e dalle fondamenta della dimora voluta dal cardinale Bonelli nel 1585. Il primo e unico museo multimediale d'Italia ricostruisce le domus, le terme e la Roma di Adriano attraverso effetti luminosi e «computer graphic» dopo accurate ricerche scientifiche su reperti, istituzioni e urbanistica dell'Urbe nell'età imperiale. I lavori sono stati finanziati dalla Provincia di Roma con 1,6 milioni di euro, ulteriori 4,5 milioni sono stati investiti utilizzando i fondi per Roma Capitale, mentre la Fondazione Cassa di Risparmio di Roma ha contribuito con 45 mila euro. «Non mi è sembrato di lavorare con un'amministrazione pubblica ma con un privato per l'efficienza e la qualità», ha scherzato Piero Angela. Gli scavi archeologici saranno aperti al pubblico da oggi al 6 gennaio tutti i giorni dalle 10 alle 17 (ad eccezione del 25 dicembre e dell'1 gennaio, quando saranno chiusi, e del 24 e del 31 dicembre, aperti fino alle 13.30) e con partenza ogni quarto d'ora. «C'è da rafforzare non solo nei romani ma in tutti gli italiani la consapevolezza di questa straordinaria eredità che ci è stata consegnata dalla storia e che giustamente si cerca di riportare alla luce - ha detto al termine della visita il Capo dello Stato Napolitano - Sono felice che oggi il pubblico possa avere accesso anche ai più recenti ritrovamenti archeologici con una sistemazione splendida e con il corredo di una ricostruzione ideale, che ha un'efficacia didascalica eccezionale». Per Zingaretti «oggi è una giornata storica per la Provincia di Roma, è la prima volta che un presidente della Repubblica visita questo Palazzo. La sua visita ci ha permesso di accendere i riflettori su un luogo magico e unico al mondo». Gli scavi archeologici sotto Palazzo Valentini non si fermano: nel 2010 si procederà con lo scavo degli ambienti sottostanti la fronte meridionale delle ex carceri e del rifugio antiaereo. Previsto anche lo scavo degli ambienti lungo via di Sant'Eufemia adiacenti alla chiesa del Santo Nome di Maria, proprio davanti al Foro di Traiano.

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