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La magia di Luzzati illumina il Natale

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Ma chi era Emanuele Luzzati? Se lo si chiamava pittore lui se la prendeva, eppure un suo bozzetto alla parete è proprio un bel vedere. Non si considerava, pur essendolo, un «grande» del cinema e del teatro, ma un semplice scenografo. Era ebreo, ma ha fatto bellissimi presepi. Emanuele Luzzati, scomparso due anni fa, al quale la Capitale dedica un festival-mostra al via da domani, si vedeva come un artigiano, ma è stato soprattutto un grande uomo che ha spaziato in tante forme d'arte. Nel festival «Emanuele Luzzati. Fantasie», all'Auditorium Parco della Musica, che da domani, apertura alle 17, arriva fino al 6 gennaio 2010, ci sono mostre, rappresentazioni teatrali, letture e laboratori. La parte espositiva accoglie il visitatore già all'esterno, nella Cavea, dove è stato montato il grande presepe che l'artista dedicò alla città di Torino e che ora è stato «prestato» alla Città Eterna. All'interno dell'Auditorium le scenografie, i bozzetti, sagome con costumi, pannelli, proiezioni di cartoni animati, tutto firmato «Lele» Luzzati. Domenica alle 12 per la gioia soprattutto dei bambini in programma la «Gran Parata del Bosco», durante la quale sfileranno gli attori del Tatro della Tosse con i costumi disegnati da Luzzati. L'evento è promosso dalla fondazione Cinema per Roma, presieduta da Gian Luigi Rondi: «Luzzati si considerava un semplice scenografo - dice Rondi - ma era un grande autore, completo».

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