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Le stelle del Cantagiro

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Quandosi scendono le scale del Piper sembra di scendere, gradino dopo gradino, nella leggenda della musica italiana. Tornano alla mente le notti degli anni Sessanta e Settanta, quando il Piper dettava legge nella scena del pop e non solo. Nella sala centrale e sui balconcini laterali sembra ancora di sentire l'eco di Patti Pravo, Loredana Bertè, Mia Martini e Renato Zero. E ancora Fred Bongusto, Romina Power, Gabriella Ferri e Mal dei Primitives. Tutti qui hanno cominciato la loro carriera e tutti qui hanno vissuto alcune delle pagine memorabili della loro avventura artistica. Il gioco è fatto se a tutto questo si aggiunge il fascino di un festival canoro che, dal '62 a oggi, ha premiato personaggi come Celentano, Morandi, Massimo Ranieri, Caterina Caselli, Rita Pavone, Lucio Dalla, Lucio Battisti, Gino Paoli, Equipe 84, Nomadi e Pooh. Si tratta del Cantagiro, anche quest'anno sotto l'egida del patron Enzo De Carlo. Al Piper di Roma ieri sera sembravano tornati gli anni d'oro. Dodici giovani finalisti si sono scontrati a suon di note, acuti e glissati per conquistare un posto nella storia del Cantagiro. Erano i dodici superstiti della dura selezione avvenuta nei mesi scorsi in tutta la Penisola. I cantanti erano divisi in due sezioni: inediti e cover. Davanti a loro una giuria di esperti e tecnici presieduta da Dario Salvatori e Giancarlo Bornigia. Sui divanetti sotto il palco battevano le mani e facevano un tifo da stadio amici e familiari dei cantanti in gara. E non mancava qualche vecchia conoscenza del mondo musicale come I cugini di campagna. A farla da padrone era un'atmosfera da revival, rotta soltanto dall'inizio della competizione. Da quel momento solo emozione e sudore. Certo l'inesperienza ha giocato qualche brutto scherzo ai concorrenti ma tutti hanno dato il massimo. Fino al verdetto finale, quando i nomi dei vincitori sono stati decretati davanti alla platea rumorosa del Piper. Nausicaa ha vinto la sezione «inediti» e Michelle Perera la sezione «cover». Gloria anche per Gianluca Buresta («Musica per film») e Footprints («Premio Mei»). Occhi pieni di gioia e speranza. Mani al cielo con la speranza di poter far parte, anche solo per un attimo, di quell'eco di note che parte da Roma e vuole arrivare lontano. Sempre più lontano.

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