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Renato Zero incanta "i suoi sorcini"

Renato Zero in concerto

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Due ore e quaranta minuti di musica-spettacolo, 26 brani che attraversano quarant'anni di storia musicale, otto cambi di abiti, un gioco di luci e colori, con immagini multimediali sullo sfondo di un palco che ospita dei ventagli colorati». questo lo "Zeronovetour" approdato ieri sera al Palasport di Roma, città di Renato Zero, nella prima delle sei date già sold out della Capitale. Un Renato in formissima, che dialoga con il pubblico romano, il "suo" pubblico, che scherza con i sorcini e lancia anche qualche frecciatina al governo. E poi tanta, tanta musica. L'artista romano si esibisce nel suo nuovo disco "Presente" (triplo disco di platino con oltre 300mila di copie vendute), ma tira fuori anche vecchi grandi successi come 'Qualcuno mi renda l'anima', 'Salvami', 'Morire qui', per terminare con l'immancabile successo 'I migliori anni'. Raccoglie applausi di un Palasport generoso e caloroso, tutto esaurito. Alle 9 in punto cala il sipario. Inizia lo spettacolo con un effetto multimediale vincente e alcuni personaggi che dialogano e che si preparano ad assistere al concertone. "Renato facci sognare", dicono. E parte la musica. L'artista della Montagnola arriva in completo nero, bombetta nera in testa, ed esordisce con 'Vivo' tratto dall'album "Zerofobia". Sullo sfondo del palco tre ventagli bianchi, la band e l'orchestra 'Prato Ensamble' diretta dal maestro Renato Serio. "Questa è Roma", microfono in aria che attraversa idealmente tutti i settori - gremiti - del Palalottomatica. "Quanto mi avete fatto tribolà con sti biglietti - scherza l'artista in "romanaccio" - ve li siete magnati. Ma m'avete dato una grande sodddisfazione miei romani. In tempi di reflussi e di razzismi vari, è sempre l'incontro la formula vincente. Perchè noi romani - prosegue tra gli applausi del pubblico in delirio - non rimandiamo a casa nessuno. Un piatto di spaghetti li facciamo abbastà". Sul tema dell'accoglienza e dell'incontro, Renato Zero torna anche più avanti nel corso dello spettacolo. "Lui è genovese - dice presentando il tastierista Danilo Madonia - sa fare bene il pesto, e 'pesta' bene anche sulla tastiera. Pesta sia i tasti bianchi che quelli neri, lui non è razzista". Il cantante cambia velocemente il suo abbigliamento, passando da un completo bianco a uno bianco e grigio argento, con le scarpe rosse e le punte rotte, dalla giacca e bombetta azzurra e pantaloni grigi fino a un eccentrico abito interamente rosso, da un vestito messicano con tanto di poncho e sombrero per finire con una tonaca grigia argentata. Non manca una stoccata al governo, e in particolare al ministro Renato Brunetta. "C'è qualche ministro che dice che noi artisti siamo dei perditempo. Si vede che lui, il tempo, lo sa impiegare meglio...magari di notte!". E anche una critica ai social netword. "Lasciate perdere Facebook, è una c...ta, tornate per strada, incontratevi con gli amici, andatevi a mangiare una pizza". Sul finire, dopo due ore e quaranta minuti di spettacolo senza mai tirare fiato, Renato presenta un inedito, dal titolo 'Gli unici'. I sorcini lo applaudono, non lo abbandonano mai dall'inizio alla fine. Lui li saluta con un abbraccio e contandoli - come fa sempre - uno ad uno. L'artista solcherà nuovamente il palco del Palalottomatica questa sera, lunedì e martedì prossimo, per poi tornare con due nuove date, il 21 e il 22 dicembre.

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