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Il teatro minaccia sciopero e maxi serrata

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L'Associazione Nazionale Teatro e Spettacolo Onlus, nel corso di una conferenza stampa al Tempio di Adriano, ha lanciato un grido di allarme per la situazione in cui versano numerose compagnie teatrali di medie e piccole dimensioni. La più grave crisi economica dopo il '29 si è fatta sentire, eccome, anche nel settore dello spettacolo dal vivo, che ha costi di gestione elevati. «Non è un segreto per nessuno la crisi dello spettacolo dal vivo - ha sottolineato il presidente dell'Antes Giorgio Barattolo - ciò che è grave è l'assoluta mancanza di provvedimenti che riconoscano dignità ai lavoratori del teatro. È un settore ignorato da tutti, che non è fatto solo di divertimento ma anche della fatica e del lavoro di tante persone che lavorano dietro le quinte». Molto appassionato l'intervento del direttore del Teatro Due Marco Lucchesi, che ha ribadito come i teatri medi e piccoli «si sentano a tutti gli effetti come delle imprese e che vogliono essere riconosciute come tali. Chiediamo leggi certe, Iva al 4%, trasparenza e fiducia alle nostre compagnie. Per usare una metafora, fino adesso abbiamo investito sul latte ma d'ora in poi dobbiamo occuparci di più delle mucche affinché il latte sia buono». Tesi condivise anche dal presidente del Cna (Confederazione Nazionale dell'Artigianato) Lorenzo Tagliavanti, secondo il quale «nulla più della cultura suscita retorica. Qui la questione è molto concreta: si tratta di aumentare i ricavi e diminuire i costi». Secondo Vincenzo Monaci, presidente del Teatro Eliseo, «si è giunti a questa situazione perché la cultura viene considerata da cinquant'anni come ciarpame, una cosa da perditempo. Si è abbandonato il concetto che fare teatro significa fare cultura». In mancanza di un provvedimento anti-crisi, volto a sostenere le imprese culturali, l'Antes minaccia per il 15 dicembre la prima serrata dei teatri in Italia.

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