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Se Pinocchio batte il Grande Fratello

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Il Grillo parlante, alias Luciana Littizzetto, ha fatto centro. Chissà se il suo appello - "Bambini, lunedì sera non guardate il Grande Fratello, ma l'eterna fiaba di Pinocchio" - abbia influito sulla scelta dei più piccoli. Infatti la fiaba di Carlo Collodi targata Rai Fiction, LuxVide e Power ha battuto il reality show, distanziandolo di circa 2 milioni di telespettatori.   Boom di ascolti - In particolare, la seconda e ultima puntata di "Pinocchio", in onda su RaiUno, è stata vista da 7 milioni 484 mila telespettatori, con il 26,39 per cento di share, confermando l'audience della prima puntata in onda domenica sera: 7 milioni 723 mila telespettatori, con il 31,79 per cento di share. Un risultato che ha piegato la seconda puntata della decima edizione del reality show che ieri, nonostante l'ingresso dell'annunciato trans, si è fermato a 5 milioni 535 mila telespettatori e al 24,78 per cento di share, perdendo 500 mila telespettatori e 6 punti share rispetto all'esordio di lunedì 26 ottobre. Aiart: qualcosa è cambiato - "Vuoi vedere che davvero sta cambiando qualcosa in questo Paese? È significativo che una storia per bambini abbia battuto il Grande Fratello, ed è ancor più significativo che ciò sia avvenuto il lunedì dopo le 21 quando il pubblico di riferimento è in prevalenza adulto". Lo afferma Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart. "I valori, una storia ben raccontata, possono avere la meglio sul nulla del Grande Fratello. Pinocchio è piaciuto ai bimbi ma soprattutto ai loro genitori - continua Borgomeo -. Non è vero che i telespettatori subiscono passivamente, e il servizio pubblico ha il dovere di proporre qualità".   Codacons: storie al limite - Dura critica del Codacons al "Grande Fratello", dopo la puntata di ieri che ha visto l'ingresso di un concorrente nato donna e diventato uomo. "Siamo convinti che la tv debba rappresentare tutte le realtà e storie anche diverse e a tinte forti, e che nessuno debba essere tagliato fuori dai programmi televisivi - spiega Carlo Rienzi, presidente Codacons -, ma siamo assolutamente contrari alla spettacolarizzazione e strumentalizzazione di drammi personali che hanno segnato la vita delle persone. Va benissimo la presenza di un trans in tv, ma non crediamo che il palcoscenico del Grande Fratello sia adatto a raccontare e spiegare una storia così forte come quella del concorrente entrato ieri".   "Alla ricerca dell'audience" - "La verità è che gli autori del Grande Fratello nel corso degli anni hanno cercato di portare nella casa personaggi e situazioni sempre più al limite, allo scopo di mantenere alto l'audience di un format che, alla lunga, è diventato monotono e ripetitivo, e che senza storie 'forti' non potrebbe garantire ascolti soddisfacenti. Così facendo però - prosegue Rienzi - si rischia di strumentalizzare drammi o storie personali che andrebbero si raccontate in tv, ma in contesti ben diversi dagli eccessi forzati del Grande Fratello".    

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