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E i ragazzi protestano "Moccia, ci dipingi proprio male"

Il regista Federico Moccia la presentazione del film

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Anche il romanticismo adolescenziale diventa businnes in una società mediatica pronta a fagocitare qualsiasi cosa faccia spettacolo. Così, l'ultimo film di Federico Moccia, «Amore 14», tratto dal suo omonimo libro, diventa un modo per entrare nelle case con ogni mezzo. Ma i tanti ragazzi che ieri hanno assistito all'anteprima capitolina all'Adriano non trovano che il film (costato 4 milioni e mezzo di euro e da venerdì in 400 sale distribuito da Medusa) racconti una storia verosimile. «Certe cose non le abbiamo vissute, sappiamo che ci sono, ma non accadono ai 14enni», dice Lavinia, 14 anni. Mentre la 16enne Chiara ricorda che «a 14 anni davo solo qualche bacetto, figurati se facevo riunioni con le mie amiche per parlare del punto G», dice rievocando una scena del film. E ancora, «io a 14 anni una bella e grande come Carolina non l'ho mai incontrata, vi sembra una 13enne?», domanda il 16enne Carlo riferendosi a Veronica Olivier, la bella 19enne protagonista del film. E infine, per il 16enne Edoardo «il finale è del tutto inverosimile», visto che Alis, amica del cuore di Carolina, le ruba il ragazzo con disinvoltura il giorno dopo che i due fidanzatini avevano fatto per la prima volta l'amore. Ma Moccia alle critiche replica: «Non posso raccontare una generazione intera. C'è chi odia mettere il lucchetto dell'amore a 15 anni e chi lo fa invece a 50 anni. La mia debolezza è raccontare il lato romantico della vita e invito chiunque a viverla serenamente. Spero che il film aiuti il dialogo tra genitori e figli. È stata una sfida: una giovane lettrice su un blog mi aveva chiesto perché non mi occupassi mai di quell'età. Allora, ho pensato di realizzare una sorta di "Giovane Holden" in chiave femminile, senza osare paragoni con Salinger». Dopo Catullo, Ovidio, Leopardi e tanti altri grandi autori, le frasi scelte da Moccia entrano persino nei Baci Perugina. Le parole mocciane saranno sotto l'albero, nelle palle natalizie dei Baci, ma non solo. O meglio, lo scrittore deciderà quali frasi, fra quelle che stanno arrivando dal popolo di Internet, saranno degne di apparire nei prossimi cartigli, soprattutto nei giorni di San Valentino. L'amore letterario e cinematografico si sposa con il marketing. Con quelle frasi impacchettate nella carta stagnola l'Italia ci è cresciuta: dai messaggi di Conrad ("Essere donna è un compito difficile: consiste nell'avere a che fare con gli uomini") a quelli di Cyrano de Bergerac ("Il bacio è una parentesi rosa tra le parole ti amo"). Poi con i grandi autori si inserirono gli Anonimi scovati su una panchina, sul tovagliolo di un ristorante, o scritti su un portone. E ora la parola va agli Internauti di Moccia. Come se non bastasse, ieri in via del Corso, il regista ha intrattenuto i suoi fan in un negozio Tim, dove le protagoniste di «Amore 14» hanno tenuto a battesimo anche un innovativo servizio di risponderia telefonica che sostituisce il classico segnale di libero con brani musicali, come quello dei Nena.

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