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«L'Aquila bella me» Il sisma mai visto in tv

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.Storie di vita, immagini, interviste sul coraggio di tutti i giorni. Presentato ieri al Festival «L'Aquila bella me», titolo preso in prestito da una canzone popolarissima, è firmato da Pietro Pelliccione e Mauro Rubeo e prodotto, oltre che da Vicari, da Gregorio Paonessa e Valerio Mastrandrea. Il film visto ieri, settantacinque minuti, è solo l'inizio di un lavoro più lungo. L'impegno dei realizzatori continua. Pelliccione spiega che il documentario «racconta tante cose che non si vedono in tv. Ad esempio, come oggi più che parlare di ricostruzione si debba dire che si sta solo costruendo. Si fanno case lontane da quelle in cui gli aquilani vivevano mentre il centro storico della città muore». Al Festival anche un altro documentario sulla tragedia abruzzese: «Immota manet» di Gianfranco Pannone, con immagini del terremoto e i brani tratti da «Uscita di sicurezza», il libro di Ignazio Silone sul terremoto del 1915.

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