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Il violoncello sceglie le avanguardie di Bach

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Il progetto è innovativo. Garante ne è Mario Brunello, violoncellista insigne, che da stasera propone, come indica il titolo Shuffle Bach, di mescolare le carte (musicali) di Bach con quelle di molti maestri dell'Avanguardia novecentesca. Al Teatro Palladium alla Garbatella, in una corealizzazione tra RomaEuropa Festival e l'Accademia di S. Cecilia, Brunello sul podio e allo strumento propone i Concerti brandeburghesi di Johann Sebastian Bach assortiti in tre concerti (7-9 e 13 ottobre) «accompagnati» da alcuni compositori del Novecento come l'americano Charles Ives (The Unaswered Question), il minimalista Philip Glass, Crumb, il tedesco Alfred Schnittke (Concerto grosso n.1) e Sollima (Violoncelles Vibrez!). Ma la curiosità dell'iniziativa non si esaurisce con questo spericolato rimescolamento di carte musicali, bensì prevede anche un quarto concerto (il 16 ottobre) in cui saranno programmati i pezzi più votati dal pubblico nelle serate precedenti. Insomma, una serata a soggetto, anzi a richiesta, come nei secoli andati in cui spesso il pubblico poteva esigere estemporaneamente dal virtuoso di turno variazioni o morceaux di alto gradimento. Il più moderno dei compositori farà dunque da detonatore per le alchimie di molti maestri contemporanei: un confronto interessante e stimolante tra le sublimi sperimentazioni matematico-sonore del grande maestro barocco e quelle più sperimentali nella dimensione ritmica o timbrica dei più recenti colleghi. Una politica di sensibilizzazione che lascia sperare che il pubblico si lasci alle spalle le magie bachiane per scegliere per il concerto conclusivo proprio le apparentemente più complesse e meno rassicuranti partiture contemporanee. Ma certi paragoni sono sempre rischiosi.

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