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Cosmonauta, il comunismo con gli occhi dell'innocenza

Una scena da Cosmonauta, di Susanna Nicchiarelli con Claudia Pandolfi e Sergio Rubini

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Cosmonauta, di Susanna Nicchiarelli, con Miriana Raschillà, Claudia Pandolfi, Sergio Rubini, Italia, 2009. Un'opera prima italiana. La firma Susanna Nicchiarelli, laureata in filosofia alla Sapienza, con una specializzazione alla Normale di Pisa ed un diploma di regia al Centro Sperimentale. Molte carte in regola, perciò. Anche se i risultati non sono del tutto soddisfacenti. Si comincia nel '57, con una bambina di nove anni, Luciana, che ha la passione delle missioni spaziali ed è...comunista perché in quelle missioni vede primeggiare soprattutto i sovietici. Si passa al '63. I Sovietici non si sono limitati a mandare animali nello spazio - la famosa cagnetta Laika - ma sono arrivati adesso a mandarci degli uomini, i primi cosmonauti: Gagarin all'inizio e poi una donna, Valentina Tereshkova. Luciana così parteggia sempre più per loro. Suo padre, del resto, morto da tempo, era un militante e lei, per seguirne le orme, dopo la scuola passa le giornate in una sezione del partito prendendo parte a tutte le azioni conseguenti, dal semplice volantinaggio durante le elezioni alla devastazione di una sezione socialista bollata come un covo di traditori. Il resto segue. Con una mamma preoccupata, un patrigno sostenitore delle destre, un fratello un po' più grande soggetto a crisi epilettiche. Con amori, amoretti e amorazzi non sempre solo di sfondo e conseguenti gelosie anche furiose perché Luciana ha modi spesso così bruschi che a scuola finiranno per sospenderla. Una sconfitta cui si aggiungerà il primo uomo sulla luna: non sovietico ma americano... Susanna Nicchiarelli ha alternato le cronache di Luciana a casa, a scuola, in sezione, con il repertorio delle varie missioni nello spazio, all'inizio solo sovietiche, e ha sbozzato con una certa cura il carattere abbastanza curioso di quella bambinetta eccessiva in tutto, il tessuto narrativo che li accoglie, tuttavia, non è sempre logico e compiuto, con sfilacciature che più si va avanti e più inceppano l'azione. I modi però, anche quando debbono essere risentiti, sono gentili e non nascondono l'affetto per tutti i personaggi, anche per quelli che si vorrebbero negativi. Così si può aderire, anche con una certa simpatia. La protagonista, esordiente anch'essa, si chiama Miriana Raschillà, la madre è Claudia Pandolfi, il patrigno Sergio Rubini. Plausibili.

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