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Riecco la rivoluzione

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Oggi,però, con «Il grande sogno», per un verso racconta il '68, specialmente a Roma, ma con decisa volontà autobiografica ci dice per un altro verso di se stesso in mezzo, giovane pugliese arruolato nella polizia e, contemporaneamente, aspirante attore. Come poliziotto, mentre si accinge a iscriversi all'Accademia d'Arte Drammatica, finisce per assistere all'occupazione dell'Università. I suoi colleghi tentano di reprimerla, lui, messo lì come infiltrato per ordine di un superiore, vive dall'interno il movimento stringendo presto un rapporto sentimentale con una studentessa che ha anche una relazione con un altro studente in arrivo da Torino, ritenuto uno dei capi di quella contestazione che ogni giorno si fa più forte, fino a divampare un po' più tardi in un'altra occupazione, quella delle Belle Arti a Valle Giulia con risvolti anche più agitati. Qui perciò il poliziotto pugliese che intanto ha lasciato l'uniforme per studiare teatro, là quella studentessa con un ambiente borghese alle spalle i cui casi familiari, in più momenti anche dolorosi, pretendono via via sempre più attenzione tra le pieghe del racconto. L'amore dei due, pur tra incomprensioni varie, si sviluppa intensissimo, ma si sviluppa anche, con un respiro corale, la cornice attorno, le agitazioni degli studenti con le repressioni della polizia, le citazioni degli eventi internazionali che la motivano (il Vietnam, Nixon, Robert Kennedy, Luther King). Placido da una parte segue i casi privati, disegnando spesso, anche con finezza, i caratteri dei singoli e le situazioni da cui emergono, da un'altra domina i momenti collettivi ricostruendo con mano salda quella contestazione studentesca scandita da un montaggio concitato e rapidissimo, mentre la fotografia spesso scura di Arnaldo Catinari riesce a evocarvi in mezzo, grazie anche alle musiche vivide di Nicola Piovani, dei climi tesi, senza concessioni al facile. Gli interpreti vi corrispondono con adesione sincera; Riccardo Scamarcio, come alter ego di Placido, Jasmine Trinca, la studentessa. Luca Argentero, il capo della contestazione. Un trio di segni forti. (Concorso)

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