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Mike, sabato i funerali Milano lo accoglie da re

Il tributo a Mike Bongiorno

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Non c'è Sky o Mediaset che tengano, Murdoch e Piersilvio si mettano l'anima in pace. Il regalo postumo Mike lo ha fatto alla mamma, catodicamente parlando. La Rai. E infatti Viale Mazzini, spargendo Bongiorno nei programmi serali - dopo lo spaesamento della controra, quando era piombata la notizia funerea - ha fatto ottimi ascolti. Record su Raiuno per «Supervarietà» con una carrellata della carriera di mister quiz (6 milioni 390 mila spettatori), guizzo in seconda serata di «Porta a Porta» (23.21 di share). Idem per la furbata di Raitre, che non ha perso l'occasione di rimandare in onda l'intervista a Mike di «Che tempo che fa», con l'accorato appello al Berlusca, «Silvio, telefonami». Non c'è solo il boom in video. C'è il trionfo a Milano, la città adottiva, della sua casa, della famiglia, del patto col Biscione. Il feretro è arrivato nel pomeriggio, dopo aver lasciato l'obitorio di Montecarlo e la teoria di franco-italiani decisi al saluto ma tenuti rigorosamente fuori. Nella città del Principato - che Bongiorno adorava per il mare e i campi da tennis - ha raccontato i momenti concitati del malore fatale l'amico di sempre, Emilio Giraudi. Bongiorno e la moglie avevano cenato con lui, domenica sera. Una bistecca al Beef Bar, una piccola defaillance dell'anziano showman, subito rientrata. La mattina dopo Daniela chiama concitata Giraudi: «Corri, Mike è caduto». Quando l'uomo è arrivato alla suite del Metropole, Bongiorno era già stato fulminato dall'infarto. «Ma dev'essere morto col sorriso sulle labbra», s'illude Giraudi. E col sorriso di sempre lo immagina Milano, dove il feretro è arrivato su una berlina nera e dietro il piccolo corteo delle vetture dei familiari. «Allegria» è la parola che ricorre nei ricordi dei meneghini, e lasciano biglietti e mazzi di fiori davanti alla casa di via Giovanni da Procida. «Allegria» sembra uscire come in un fumetto dalla statuina tirata subito fuori a Napoli e sistemata sui banchi di San Gregorio Armenio. «Allegria» immagineranno nelle orecchie quanti renderanno omaggio alla salma di Mike, oggi e domani esposta alla Triennale, il blasonato tempio milanese dell'arte retto da Davide Rampello. È stata Daniela Zuccoli a volere questa camera ardente. Perché qui, era il 1953, Bongiorno condusse il suo primo programma tv, «Arrivi e partenze». Ma Mike giganteggia, è complicato sbrogliare la matassa dell'addio. Domenica i funerali, sì, epperò ancora non è chiaro dove. Sant'Ambrogio e Santa Maria delle Grazie - la chiesa del Cenacolo di Leonardo - le prime due ipotesi. Però prende consistenza l'idea del Duomo, sede appropriata alla folla di quanti vorranno esserci. Mentre si è deciso per la tomba. La giunta Moratti aveva proposto il Famedio, la cappella dei Grandi al cimitero monumentale, dove sono i sepolcri di Manzoni, di Quasimodo, di Hayez. Ma la famiglia ha scelto la cappella privata vicino ad Arona, sul lago Maggiore, dove Daniela ha una casa. Così la giornata del lutto continua tra i passaggi televisivi - finestre su tutte le reti - e le testimonanze. Lippi che qualche ora prima della sfida Italia-Bulgaria evoca: «Stasera in campo è lascia o raddoppia». Francesco Facchinetti che presentando X Factor racconta di quando Mike gli criticò le bretelle: «Quelle eleganti sono con i bottoni». Roberto, l'autista personale di sempre, commosso e affannato a dire che Bongiorno non sedeva mai dietro, ma al fianco imponendosi con un «Sono io il navigatore». Il maestro di sci dell'Adamello che rimanda l'incontro di mister tv col montanaro Wojtyla (mentre l'Osservatore Romano celebra Mike come «primo uomo comune a comparire in video nei panni di protagonista assoluto»). Già, protagonista assoluto. Il vuoto che lascia a Sky - la nuova avventura, la terza fase di Mike capace di riciclarsi come l'araba fenice - ha indotto la piattaforma di Rupert Murdoch a cancellare il quiz «Riskytutto». «Non è possibile senza di lui», ha annunciato l'ad Tom Mockridge. Addio per sempre.

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