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Tutte le magie della Lojodice

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Giuliana Lojodice e Arnaldo Ninchi sono i protagonisti della replica unica dello spettacolo «Attrazione terrestre – Apophis» di Laura De Luca, diretto dallo studioso e critico teatrale Giovanni Antonucci, presentata stasera alle 21 al Teatro dell'Angelo. «Sono io. 99942 Apophis. Una briciola di stella. Non mi riconosci?». Nei panni di un asteroide di cui è previsto l'impatto con il pianeta Terra, un'inedita, visionaria e straniata Giuliana Lojodice cerca il contatto con un incredulo astronomo interpretato da Arnaldo Ninchi.  Si tratta di un surreale dialogo tra il meteorite e lo scienziato che lo sta studiando per combatterlo. Apophis rivela all'uomo, che inizia ad ascoltarlo completamente ignaro e incantato, credendo di essere in un sogno e di aver bevuto troppo barolo, di non voler distruggere la terra, ma nello stesso tempo di esserne maledettamente attratto. E a suscitare uno spasmodico e trascinante interesse dell'asteroide sono i sentimenti umani, il calore, il dramma. Ne emerge, quindi, un resoconto non troppo idilliaco del nostro pianeta: tra autodistruzione, egoismo, incapacità di dialogare e impossibilità di prevedere e studiare tutto. Tanto che tra le frasi di Ninchi c'è l'ammissione che «I calcoli e il telescopio non bastano mai». Il lavoro affronta una questione metafisica che in bilico tra interrogativo filosofico e ricerca scientifica intende rivelarsi soprattutto come un invito alla salvaguardia del pianeta e all'incontro vero tra gli esseri umani. «Ma cosa ne sai tu di cosa significa arrivare vicinissimi al sole?» è la domanda di chi proviene da un'altra realtà e può aiutarci a conoscere meglio la nostra.

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