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Alla Mostra piace l'omosex

Giovanna Mezzogiorno a Venezia ha presentato il documentario

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Da nord a sud l'Italia è stata colpita quest'anno da diverse aggressioni contro i gay. Pordenone, Rimini, Napoli e Roma, sono state il teatro degli episodi di violenza più gravi, che hanno dato vita ad una serie di proteste (giuste e inevitabili) della comunità gay. Non ultima la fiaccolata di Roma, venerdì notte. Ma a consolare la comunità degli omosessuali che si sentono colpiti, emarginati e incompresi, ci ha pensato Marco Müller, direttore della Mostra di Venezia, dove, sui 77 film presenti in tutte le sezioni, ben 21 raccontano tematiche omosex. «È la prima volta che abbiamo una tale quantità di opere su problematiche omosessuali - ha spiegato Daniel N. Casagrande, general management del Queer Lion Award che verrà consegnato l'11 settembre -. Noi ne abbiamo scelti 18, lasciando fuori "A great directors" di Angela Ismailos, perché arrivato troppo tardi per selezionarlo; "Il principe delle lacrime" di Yonfan, perché il risvolto lesbo è una sorpresa della trama; e "Life during wartime" di Todd Solondz perché affronta il tema delicato della pedofilia. In corsa per il Queer ne abbiamo uno del concorso, "A single man" di Tom Ford, e 5 italiani: "Io sono l'amore" di Guadagnino, "L'amore e basta" di Consiglio (documentario con Luca Zingaretti applaudito dal Festival Gay di Torino); "Il compleanno" di Filiberti (con Alessandro Gassman), "Poeti" di D'Angelo e "Good morning Aman" di Noce, con Valerio Mastandrea". Come al solito sono minori i film con tematiche lesbo, un po' perché sono in minoranza e un po' perché si tratta spesso di storie commerciali che strizzano l'occhio al pubblico etero e in particolare al voyeurismo maschile». «A single man» di Ford, in corsa per il leone d'oro e anche per il Queer Lion Award (con Colin Firth, Julianne Moore e Matthew Goode), racconta la giornata tipo della vita di George, professore gay inglese che dopo la morte del suo compagno inizia a Los Angeles una solitaria esistenza, tra Charlie, sua amica e confidente, e i suoi giovani studenti. Lo stilista gay Tom Ford, per questo film (in concorso l'11 settembre), si è ispirato al libro di Christopher Isherwood che narra il magico incontro della sua vita. Tra le storie lesbiche, spicca invece «Choi voi» del vietnamita Thac Chuyen Bui (Orizzonti), storia di Duyen, sposata con Hai, uomo giovane e innocente, ma malgrado la felicità iniziale la coppia si svuota in fretta, non fanno più l'amore e sono poco più che buoni amici. Mentr Cam, una scrittrice amica di Duyen, s'innamora perdutamente della donna: ma le due devono nascondere i loro sentimenti a una società vietnamita pervasa da remore e pregiudizi rigorosamente moralistici. Oltre al film di Moore, «Capitalism: a love story», due star (apprezzate molto dai gay) hanno illuminato il Lido, Isabelle Huppert e Giovanna Mezzogiorno. La diva francese è protagonista di «White material» di Claire Denis, storia di una testarda, coraggiosa e fiera imprenditrice, proprietaria di una piantagione di caffè in Camerun, che si ostina, al limite della follia a lavorare come se qui luoghi non fossero sull'orlo di una guerra civile. L'attrice italiana ha invece ricordato il padre Vittorio Mezzogiorno (scomparso a 52 anni nel 1994) nel documentario «Negli Occhi» di Daniele Anzellotti e Francesco Del Grosso con le musiche di Pino Daniele. Nel dvd, che uscirà il 7 ottobre distribuito da 01, anche le interviste della moglie Cecilia Sacchi e di amici, come Giuliano Montaldo e Marco Tullio Giordana.

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