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Conti: «Evento che non si può condurre in due»

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«Accantoad una primadonna come lei ci vorrebbe un giullare, un disturbatore che smitizza la sacralità dell'evento», dice il regista di spettacolo Riccardo De Blasi che continua: «Vedrei bene due super valletti, in controtendenza con le vallette del passato. I nomi? Gabriel Garko incarnerebbe il fascinoso da fiction e Max Giusti, il comico dissacratore.Sanremo potrebbe diventare il festival dell'uomo oggetto». Non la pensa così lo stesso Max Giusti: «Se mi invitassero a Sanremo? Direi no, grazie. Per il momento meglio aspettare. Adesso poi sono impegnato con "Affari tuoi" quest'anno legato alla Lotteria Italia». Anche Carlo Conti pensa ad un personaggio leggero ed ironico accanto alla Clerici. «Un comico di razza oppure il "bellissimo" della situazione», dice Conti che torna il 7 settembre con "L'Eredità" su Raiuno. Si era anche ventilata l'ipotesi di una doppia conduzione Conti- Clerici. «Sanremo non si può guidare in due» analizza Conti che su un suo futuro avvento sul palcoscenico dell'Ariston, svela: «Non rincorro la conduzione del festival, ogni cosa a suo tempo, se dovesse arrivare un'idea vincente potrebbe anche accadere, altrimenti ci sono altri validi progetti da portare in video». E preconizza un successo al femminile dell'edizione 2010, dopo l'exploit al maschile di Bonolis. «Sanremo? Ma è roba per grandissimi professionisti. Io sono solo un artigiano del piccolo schermo, non sono pronto», si schernisce Flavio Insinna, che ha condotto con successo alcune edizioni di "Affari tuoi" prima di Giusti. «E se dovessi prendere in considerazione il festival, significherebbe che in quel periodo, febbraio 2010, qualcosa nel mio lavoro non è andato nel verso giusto. Dovrei infatti iniziare a girare da ottobre la seconda serie della fiction "Ho sposato uno sbirro" che mi terrà occupato a lungo». Anche Enrico Brignano ci penserebbe su più volte se gli proponessero di affiancare Antonella. «La prima domanda che mi farei è perché proprio io? È difficile esprimere la propria simpatia su quel palco dove l'atmosfera sembra quella della Corte dei Conti e non di un varietà. Io devo essere libero di esprimermi, come a teatro. E poi il mondo della musica oggi è molto mutato».

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