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Wintour, così decreta successo e fine di uno stilista

Wintour Anna

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Anna Wintour, l'imperatrice algida della moda, colei che detta legge su ciò che deve o non deve piacere, esce allo scoperto. Non più solo mito, si mette in mostra, forse più in ossa che in carne, in un film documentario «The September issue», diretto da R.J. Cutler. Per gli appassionati di moda la Wintour è un'icona, temuta, venerata, odiata. Per tutti gli altri lei è semplicemente il Direttore di Vogue America. La sua popolarità è senza dubbio cresciuta, anche tra coloro che ignorano i dettami di un mondo fondato sulle apparenze, in seguito al grande successo del film, «Il diavolo veste Prada», che in qualche modo ha consacrato la sua fama anche dinanzi ad un pubblico profano. Ad interpretare il suo personaggio fu una straordinaria Meryl Streep. Stavolta, invece, le telecamere hanno seguito per ben nove mesi, lei, Anna Wintour in persona. Il regista, R.J. Cutler, lesse un articolo sulla sua tremenda perfidia, da qui l'idea del documentario. Il lungometraggio descrive il lungo periodo di lavorazione che precedette la pubblicazione del numero di Vogue di settembre 2007, che è di solito il più difficile in quanto sancisce l'apertura della nuova stagione. Anche il più voluminoso. Quell'anno la rivista raggiunse ben 840 pagine, la maggior parte delle quali riempite di pubblicità. Un'idea del suo potere? Anna Wintour può determinare il successo o la morte professionale di uno stilista. Negli ultimi anni ha inoltre sancito molte supermodelle come nuovi volti internazionali. Il suo potere è talmente influente che persino i grandi stilisti della moda italiana, rinomati in tutto il mondo per eleganza e bravura, fanno a gara per contendersi la sua presenza. Anzi, sconvolgono per lei persino l'organizzazione delle sfilate. Durante ogni settimana della moda in Italia la Wintour pretende ed ottiene che i giorni di sfilate a Milano vengano ridotti da sette a cinque. La conseguenza dei suoi capricci si tramuta così in accavallamento di orari con ritmi serrati. Spietata nelle critiche non risparmia nessuno. Concesse la copertina di Vogue alla celebre presentatrice americana Oprah Winfrey alla sola condizione che dimagrisse almeno venti chili. Ha definito sciatta la bella attrice e modella Sienna Miller, che aveva posato per Vogue nel 2007. Contestò i suoi capelli in disordine e i suoi «dentoni». Eppure lei non è mica bella. Ma può. Perché il potere consente anche questo. "Spetember Issue" è uscito il 28 agosto nelle sale statunitensi, da settembre anche nelle sale europee.

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