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La «nuova Sistina» raccontata tra segreti e splendore dell'arte

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«Isegreti della nuova Sistina» della storica dell'arte Simona-Sarah Lábadyová non è un giallo ambientato nei sacri palazzi, piuttosto un excursus letterario in cui teologia, arte, spiritualità e liturgia formano un insieme inseparabile per cogliere pienamente il significato dell'opera, di indicarne i tesori e svelarne i segreti. I «segreti» del titolo del volume indicano il mistero che aleggia attorno alla storia della salvezza attraverso più di seicento metri quadrati di mosaico, per lo più opera del Centro Aletti e, la «nuova Sistina» è la cappella Redemptoris Mater voluta da Giovanni Paolo II a pochi metri dagli appartamenti papali alla vigilia del giubileo del duemila. La Lábadyová riproduce lo splendore musivo attraverso 42 tavole a tutta pagina. «Gli artisti, l'ortodosso Alexander Kormoukhov e gli altri del Centro Aletti - spiega Bruno Moriconi, docente della Pontificia Facoltà Teologica del Teresianum - hanno risposto appieno al desiderio del papa di realizzare una cappella che respirasse con "due polmoni", quello orientale e quello occidentale». Non ci si può accostare a questa realtà spirituale e artistica con la sola sensibilità estetica, serve un approccio che sia insieme estetico, teologico e contemplativo. «Quella di Simona-Sarah Lábadyová - dice padre Matteo, monaco del monastero di S.Maria di Grottaferrata - è un'opera assolutamente originale tanto nel campo di studi di spiritualità quanto in quello degli studi storico-artistici e assolutamente all'altezza dell'oggetto trattato».

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