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Peppino di Capri: "Sono nato per fare musica"

Peppino di Capri

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L'appuntamento è alle 21,30 in piazzetta a Capri. Si va tutti insieme a casa di Peppino Di Capri. Si fa festa, Peppino compie settant'anni. L'invito era arrivato via telefono in tarda mattinata. Non si può mancare. Non è un compleanno qualsiasi, è il compleanno di tanti, tantissimi, perché Peppino è un po' tutti noi. Le sue canzoni hanno accompagno e accompagnano la nostra vita. La grande villa a Castiglione che guarda l'isola incantevole è già affollatissima. Tanti taxì in fila per andare ad omaggiare Peppino. Giovani, meno giovani, mariti, mogli, amanti, single baciano, abbracciano, salutano, coccolano, Peppino. Settant'anni, un traguardo o una partenza. «Una meta importante, ancora possono nascere tante cose, penso di avere un timbro vocale attuale e non ho proprio voglia di gettare la spugna. Riesco ad emozionare. Clorinne Cléry tace, ascolta, acconsente. Un dolce via vai a bordo piscina. L'aperitivo, i fritti, la mozzarella, la parmigiana, la pasta, i pomodori. Che fila al buffet, fila tranquilla. Si mangia tra ricordi e promesse, tra pensieri e racconti. I camerieri gentili arrivano, vanno, vengono. Peppino è sereno. «Le mie canzone forse sono sempre verdi, attuali». È vero raccontano la vita , l'amore. Ah, l'amore... Peppino si fa più serio del solito. «L'amore è il sentimento fondamentale di tutta una vita, della mia vita, di questi primi settant'anni. L'amore per tutto, per tutti, per la mia professione costruita sempre con onestà e lealtà». Edoardo musicista e Dario attore, sta lavorando con il regista D'Alatri, due dei suoi tre figli, ovvero le sue canzoni meglio riuscite insieme ad Igor, primogenito, ormai spagnolo, guardano papà Peppino dimagrito, quasi incantati e forse vorrebbero dirgli le cose mai dette ad un genitore. Peppino sorride, si ferma non si sa cosa sta pensando. Forse al successo, ai successi di una vita... «No, ho sempre paura di rincorrere qualcosa che non ho colto. È bello vivere sperando che debba succedere ancora qualcosa». Sua moglie gentile, discreta con tutti, l'abbraccia. E Capri, l'isola incantevole che fa? «Capri è la mia fonte di energia, di relax meritato, è mia moglie, i miei figli, la natura, l'infanzia e i suoi ricordi che ti raggiungono sempre e dei quali proprio non posso privarmi. Amo Capri e la mia famiglia che a volte è stata un optional e invece è fondamentale per l'equilibrio tra essere e sembrare. Il lavoro ti porta lontano e quanto è bello incontrarsi ed unirsi». Intanto la musica va, ma Peppino non canta, parla, per ora. «La musica è cosa importante della mia vita. È tra i primi posti. Sono nato per fare musica e penso di non saper fare altro». Sta per arrivare la torta, mezzanotte è passata. Peppino è solo con tutti. «La solitudine è un mio rifugio, dopo una serata nella stanza d'albergo arriva e senti il momento della riflessione, una sorta di bivio». C'è la torta, le candeline. Peppino è circondato, assediato, fotografato, ossannato, abbracciato, baciato. Peppino deve cantare e suonare il suo pianoforte. «Canterò fino a quando il mio timbro divoce rimarrà com'è. All'estero in tanti cantano come me, penso che avrò tanto tempo davanti a me». Roberta..., Champagne per brindare ad un incontro..., Tintarella di luna..., Il sognatore... Peppino ha cominciato a cantare. Grazie. Buon compleanno Peppino.

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