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Il «cacciatore di galassie» abita alle Canarie

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A«tagliare il nastro» re Juan Carlos di Spagna e la regina Sofia. A 2.400 metri di altitudine, ai limiti del Parco Nazionale La Caldera di Taburiente, il telescopio è costituito da uno specchio con una potenza pari a quella di quattro milioni di pupille umane. La piccola isola dell'arcipelago delle Canarie, dichiarata dall'Unesco riserva della Biosfera, nell'Oceano Atlantico di fronte alla costa del Marocco e vicina all'equatore, «è un punto di osservazione ideale, perchè scarsamente popolata e illuminata», ha spiegato il direttore scientifico del Gran Telescopio, Josè Miguel Rodriguez Espinosa. Il telescopio costituisce un potente strumento per l'osservazione dell'universo, capace di percepire la luce del cosmo di oltre 13.800 milioni di anni fa. «Oggi inauguriamo la più grande infrastruttura scientifica finora costruita in Spagna», ha sottolineato il ministro Garmendia nell'illustrare il progetto che colloca il Paese alla testa del progetto Grande Scienza, candidandolo assieme al Cile per la costruzione, prevista nel prossimo decennio, dell'European Extra Large Telescope, con un maxi-specchio di 40 metri di diametro, che una decina di Paesi europei raggruppati nell'Organizzazione Europea di Ricerche in Astronomia (Eso), progettano di costruire. Un investimento di un miliardo di euro che dovrà essere assegnato entro la fine dell'anno. Il grande telescopio consentirà di vedere molto lontano nello spazio e nel tempo e di analizzare la struttura del cosmo su grande scala.

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