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Il '900 di Lorenza Trucchi

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Ilche spesso fu confuso con facile eclettismo». Così Lorenza Trucchi, veterana della critica d'arte (ne fa dagli spumeggianti anni Cinquanta), curatrice di prestigiose mostre, presidente dal 1995 al 2001 della Quadriennale di Roma, commissario nel 1984 del Padiglione Italiano alla Biennale di Venezia. Eppure quel definirsi «cronista d'arte» ritaglia bene il personaggio: lucido nel giudizio, onesto, come dimostra la modestia che applica a se stessa. «Quella stessa modestia che in passato l'aveva portata a descrivere come amateur il suo modo antiaccademico e sintetico di fare critica», nota Marco Tonelli nell'introduzione al Quaderno della Quadriennale edito da Marsilio che riunisce appunto le «cronache» della Trucchi e racconta mezzo secolo di arte italiana. Ci sono gli atelier di Roma, dalla blasonata via Margutta al ruspante San Lorenzo. Ci sono gli eventi, come la mostra di 80 nostri artisti a Londra, nel 1982. Ci sono tutti i grandi, da Afro a Vespignani, da Ceroli a Pascali. Senza birignao da addetta ai lavori. Invece con l'entusiasmo da appassionata dell'arte. Li. Lom.

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