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Via dell'Impero in sessanta scatti

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Èquesto il termine che più si addice ai lavori (anni Trenta) che interessarono l'area dei Fori Imperiali e quella neonata «via dell'Impero» che servì a congiungere il Colosseo a piazza Venezia e, quindi, al Vittoriano. Ed è proprio «Via dell'Impero» il titolo della mostra che è stata inaugurata ieri presso i Musei Capitolini, dove rimarrà fino al 20 settembre 2009, nelle sale del terzo piano. Settanta le foto che testimoniano i lavori in corso e le fasi di sviluppo del progetto. Ha scritto il Sovrintendente Broccoli nel presentare l'allestimento: «C'è da notare, comunque, un pensiero, una riflessione, la voglia di intervenire con un progetto: giusto o sbagliato che fosse. Il senno di poi (con il quale da sempre si riempiono le fosse), rivela errori sostanziali in operazioni - continua - del genere: guidate dalla fretta, dalla voglia di trovare soluzioni presto e bene. Tendenzialmente il presto porta difficilmente al bene». Ed è toccato proprio al Sovrintendente ricordare come sia stato lo sport, disciplina innocua, a modificare la planimetria della città. Cambiamenti a volontà negli ani Sessanta, quando ci furono le Olimpiadi. Altrettanti furono registrati negli anni Novanta, per i Mondiali. «Anni fa - ha proseguito Broccoli - lanciai una provocazione: perché non lasciare un bel prato verde al posto di rovine medievali e romane? Eh sì, perché ormai chi si ergerebbe a tal punto da poter scegliere un periodo rispetto ad un altro?». Una domanda che probabilmente negli anni Trenta non si posero, sacrificando il «livello» della Roma medievale. Ed è qui che è arrivata la proposta del Sovrintendente: «Le energie degli archeologi non devono essere sprecate in scavi inutili, ma essere concentrate là dove si decide di sviluppare urbanisticamente la città».Info: 06/0608

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