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Musei Vaticani "by night"

San Pietro

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Assistere al tramonto sulla Basilica di San Pietro e sui Giardini Vaticani dal Cortile delle Corazze o dalle finestre della Galleria delle Carte Geografiche. Un'esperienza unica, una opportunità straordinaria è ora a disposizione dei cittadini romani e dei turisti di tutto il mondo: venerdì 24 luglio, per la prima volta nella storia, i Musei Vaticani saranno aperti al pubblico in notturna, dalle 19 alle 23. Le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina potranno essere finalmente raggiunte e visitate nella quiete della sera romana. Antonio Paolucci, da un anno e mezzo direttore dei Musei Vaticani, un'intera vita dedicata all'arte e alla cultura, ha fortemente voluto la realizzazione di questa idea. Professor Paolucci, qual è il senso di questa iniziativa?Un dono di bellezza a tutti i romani, e non solo? «In effetti è principalmente ai cittadini di Roma che è rivolto l'invito. Anche nelle altre capitali europee accade infatti che i residenti si sentano in un certo senso "espropriati" del "loro" museo, spesso visitato in misura maggiore da turisti provenienti dal resto del mondo e organizzati in gite e pacchetti preconfezionati. Per i romani questa diventa allora un'occasione per tornare a percepire come proprio un patrimonio meraviglioso quale quello dei Musei Vaticani, il più internazionale dei musei, che i Papi hanno voluto per il popolo di Roma». L'apertura notturna è ordinariamente in vigore anche nei più importanti poli museali del resto d'Europa: la sua intenzione è quella di programmarla in via stabile anche a Roma? «Se l'esperimento funziona e mostra di essere gradito, contiamo di replicare l'apertura notturna nell'estate e poi di metterla a regime per il prossimo anno, con un piano di date certe. La nostra speranza è proprio che venga compreso fino in fondo il grande significato culturale della proposta: offrire al pubblico immensi capolavori in un orario che favorisca il loro godimento artistico in tranquillità». Un consiglio da parte dello storico dell'arte: su quale settore dei Musei Vaticani suggerirebbe al visitatore di soffermarsi venerdì 24, per approfittare al massimo del beneficio offerto dall'orario serale? «Senza dubbio invito tutti a concedersi dieci minuti di vero piacere nel Cortile Ottagono, il cuore dei musei, un cortile-porticato privo di tetto. Il Laocoonte e i capolavori scultorei del Canova potranno essere ammirati sotto il cielo della serata romana, in una atmosfera unica. Pura bellezza a disposizione, da gustare con la dovuta quiete esterna ed interiore. Per questo mi auguro che la risposta dei romani e dei turisti sia quella degna delle grandi occasioni: noi siamo pronti a riceverli». D'altra parte i Musei Vaticani non sembrano conoscere crisi, quanto a numero di visitatori. «Registriamo cifre imponenti. In questa stagione, che per le gallerie di solito non è tra le migliori, i Musei Vaticani totalizzano addirittura tra i 17mila e i 24mila ingressi al giorno, e nel 2008 in complesso abbiamo avuto ben 4 milioni e mezzo di visitatori. Si tratta di risultati molto eloquenti, i migliori in Italia, tanto più che il museo al secondo posto, gli Uffizi, è a quota un milione e cinquecentomila presenze. La verità è che i Musei Vaticani nascono con una caratteristica precisa e largamente allettante: sono una sorta di museo globale. La Chiesa ha voluto dare conto della memoria della civiltà umana in tutti i suoi aspetti, e infatti troviamo sezioni su tutto».  Un lavoro di gestione impegnativo, insomma, a coronamento di una carriera fortunata. «Da quando avevo ventinove anni ho sempre fatto il mestiere di tecnico della tutela nell'amministrazione dello Stato e ho percorso tutti i livelli, da ispettore storico dell'arte di prima nomina fino a ministro dei Beni Culturali. Oggi ho l'onore di dirigere il museo più importante del mondo: io lo chiamo "il museo dei musei". Occuparsi di questa realtà così straordinaria, per me che ho trascorso la mia esistenza in mezzo alle opere d'arte, è una fonte di appagamento ineguagliabile».

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