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Il segreto di Karol?

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Ilcardinale Andrej Deskur è stato uno degli uomini più vicini a Karol Wojtyla. Tutta la sua lunga esistenza si è intrecciata con quella del grande Pontefice. Il 28 gennaio 2008 lo scrittore-giornalista Antonio Socci va a trovarlo nella sua abitazione a palazzo San Carlo in Vaticano. «C'è qualcosa che dovevo sapere direttamente da lui che ha conosciuto personalmente Wojtyla» dice Socci. Da quell'incontro e da altre testimonainze raccolte in seguito è nato ora un libro «I segreti di Karol Wojtyla» (Ed. Rizzoli). Socci quali sono questi segreti del Pontefice polacco che ancora non conosciamo? «Karol Wojtyla è un personaggio che ha segnato la nostra epoca e ha avuto un impatto enorme. Eppure quello che noi sappiamo di lui è soltanto la punta dell'iceberg. Ci sono aspetti della sua vita che sfuggono dalle biografie ufficiali, dimensioni inesplorate. . Ecco perchè sono andato da Andrej Deskur che è stato un grande amico della sua vita. Deskur mi ha confermato un aspetto inedito, di cui avevo sentito parlare. Woytyla aveva il dono della preghiera infusa e già dall'età di ventisei anni ha avuto autentiche esperienze mistiche. Lui viveva pregando, mi disse Deskur, e quando stava nella cappella lo si sentiva parlare come si parla con un'altra persona. Il Santo Padre è sempre stato riservato sull'argomento e quando qualche biografo faceva domande si ritraeva da una risposta esplicita». Wojtyla era un mistico? «Sì! Quando pregava, il suo volto manifestava un'intensità particolare, una beatitudine interna, il segno del soprannaturale che incantava anche i non credenti. La natura di queste esperienze spiegano anche i suoi gesti profetici, il suo ruolo salvifico nella storia della Chiesa e dell'umanità intera. Il suo pontificato, inoltre, è stato accompagnato da una serie di eventi soprannaturali: le apparizioni di Medjugorie, il prodigio di Civitavecchia, il terzo segreto di Fatima» Qualche esempio illuminante? «Il suo rapporto privilegiato e particolare con alcune figure chiave del misticismo moderno: Padre Pio, Madre Teresa, Suor Lucia, il cardinale vietnamita Van Thuan. E Madre Speranza di Collevalenza che andò a visitare poco prima che morisse. Una volta, a Coimbra, Suor Lucia a chi le chiedeva se doveva riferire una certa cosa da lei detta a Giovanni Paolo II rispose: "non preoccupatevi ci penserà la Madonna"». La grandezza storica e spirituale di Karol Wojtyla? «Ha salvato il Papato che dopo Paolo VI era stato messo in discussione. Ha usato la forza dei media a favore della Chiesa, ha aperto le porte del Vaticano ai movimenti cattolici in un disegno di evangelizzazione. È impensabile il crollo del comunismo senza di Lui. È accaduta una rivoluzione senza che venisse sparsa una goccia di sangue: se questo non è un miracolo! Ha lasciato una traccia indelebile con la sua testimonianza di vita. La sua santità è indiscussa e riconosciuta anche dai non cattolici». Ultimamente si è parlato di un carteggio tra Wojtyla e un'amica polacca Dusia durato 55 anni e molto affettuoso che potrebbe rallentare il processo di beatificazione. . «Ma non è assolutamente vero. Quelle lettere sono purissime, non c'è nessuna opacità nella loro dimensione morale. Si è voluto inventare un caso giornalistico. Con molta probabilità Wojtyla sarà beatificato il prossimo aprile».

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