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«Io, poliziotto maldestro in tv e poco amato dai registi snob»

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Aricordare il grande maestro, oltre al curatore Adriano Aprà, ci saranno critici e storici ma soprattutto Carla Del Poggio, vedova del regista, ed Eleonora Giorgi che con Lattuada iniziò a muovere i primi passi come attrice. Se a Marco Bellocchio sarà dato il premio alla carriera, nel cartellone spiccano l'italo-autriaco «La Pivellina» di Tizza Covi, il film del regista palestinese Elia Suleiman, «The Time that Remains» e «La fisica dell'acqua», un thriller con Paola Cortellesi e Claudio Amendola, nei panni dello zio di Ale, un bimbo di sette anni che ha perso il padre quando era molto piccolo. Amendola, è una rarità rivederla al cinema dopo tanti anni di televisione: cosa l'ha spinta ad accettare questo ruolo? «Il mio è un personaggio misterioso, che dopo anni fa ritorno nella villetta di famiglia sul lago - racconta l'attore alla casa del Cinema di Roma, vestito di nero con bermuda e maglietta -. Suo nipote Ale, che vive lì con la madre dopo la morte del padre, prova un'inspiegabile avversione per lo zio, ovvero per me. Visioni tormentose lo agitano e allora ostacola lo zio cercando di creargli problemi, fino a sabotare i freni della sua auto. Solo con l'arrivo di un commissario (Stefano Dionisi), Ale comincerà a scavare nel profondo della memoria per riuscire a capire il vero motivo della sua avversione contro lo zio». Questo film è stato realizzato già diversi anni fa, come mai solo adesso un festival lo rende visibile al pubblico? «È un vero miracolo che questo film oggi arrivi al pubblico, perchè dopo il fallimento della produzione sembrava che tutti noi avessimo gettato la spugna. Si deve alla tenacia di Farina se le cose, speriamo anche grazie al festival di Pesaro, andranno diversamente. Ma credo sia indegno che molte opere, come questa, realizzate anche con milioni di euro dei soldi pubblici del Ministero, rischino poi di finire nell'oblio per l'insipienza di addetti ai lavori e perchè mancano poche migliaia di euro per farli arrivare in sala. È indecoroso che il cinema italiano debba continuare ad essere trattato così dallo Stato, mentre i produttori veri sono spariti tutti. Penso a Vittorio Cecchi Gori, un grande produttore, che appena ha messo un piede storto, gli hanno sparato tutti addosso». È per questo che lei preferisce lavorare in tv? «Sì, anche se mi arrivano tantissimi copioni e molti finiscono fuori dalla finestra. C'è uno strano modo di vedere gli attori da parte ci certi registi snob: se fai troppa tv non sei più all'altezza - secondo loro - di fare cinema. Dimenticando che noi siamo giullari e vestirsi di certi intellettualismi rende ridicoli quanti lavorano in questo settore. Comunque sia, io non mi pento di avere scelto la televisione, mi sta dando molto e, beh.. rispetto al cinema, "ci vedremo in un'altra vita", tanto per citare un film». Eppure la sua compagna Francesca Neri, si dedica ora alla produzione.. «È vero e io cerco di dissuaderla ogni giorno. Ma non c'è verso, adesso sta preparando per la nostra società di produzione (la Bess Movie) un bellissimo film d'autore, "Il Mondo Fuori" di Alessandro Celli». In questi giorni sta girando una nuova fiction? «S'intitola "Bruno e i suoi", è un poliziesco ricco d'ironia, nel quale interpreto un commissario che, pur non combinandone una giusta con i suoi colleghi, grazie al caso e alla fortuna riesce comunque a risolvere tutti i casi. Nella squadra ci sono attori bravissimi, da Gabriele Mainetti a Lorenza Indovina, da Tosca D'Aquino ad Antonio Manzini e Antonio Catania. La finiremo a ottobre e andrà in onda il prossimo inverno in 6 puntate. A novembre inizierò invece a girare la nuova serie dei "Cesaroni". Insomma, grazie a Dio, ho tanto da fare». Tornerà a lavorare con Mammucari in tv, anche se lo ha definito una «valanga umana» irrefrenabile? «Credo che rifaremo "Scherzi a parte" la prossima stagione, Teo è bravissimo, solo che va gestito e frenato, altrimenti non ti lascia tregua». Ci sarà di nuovo Belen Rodriguez con lei e Mammucari? «Non credo. Ci sarà la nuova "beleniana", magari quella che vincerà l"Isola" 2010: questa è la regola». Da romanista sfegatato qual è cosa pensa della Roma di adesso? «Sono felice che sia stato confermato Spalletti, è bravo come tutti i giocatori della Roma. Anzi, non toccherei nessuno di loro, nè comprerei nuovi calciatori. La Roma deve solo ritrovare forza in se stessa. Ce la faremo».

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