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I sogni «rattrappiti» fanno rivivere il Signor G

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Tiberiade Matteis Dopo il grande successo riscosso in tutta Italia, lo spettacolo «Libertà e partecipazione» sarà in scena in unica replica oggi alle ore 18,30 al Teatro Cassia. Nella fortunata formula del teatro-canzone, i monologhi e le canzoni di Giorgio Gaber vengono riproposti in maniera assolutamente originale da due giovani talenti pugliesi, Gianni D'Addario e Domenico Laddaga. Una precisa vocazione creativa ha animato questo progetto di una rilettura delle opere del Signor G., che conferma l'eterna attualità delle sue tematiche e del suo messaggio. Un insieme di musica e parole permette di riscoprire i messaggi, i tanti moniti e le sconfitte che Gaber ci ha lasciato in eredità, vivendo in prima persona le tappe più buie e singolari della storia: dalla crisi dell'ideale politico alla rivoluzione sessuale, dalla corruzione delle istituzioni alla riconcettualizzazione della famiglia. Si viaggia all'interno di un animo che non ha più la forza di volare «perché il sogno si è rattrappito». Tra i brani eseguiti si possono citare: «Io se fossi Dio», «Qualcuno era comunista», «Dopo l'amore», «Destra-Sinistra», «La libertà», «La masturbazione», «Non insegnate ai bambini». «Che cambiamento, eh? Io mi ricordo che qualche tempo fa si parlava, nelle case, ma anche fuori, nelle piazze, si discuteva di tutto: il mondo, la politica, la vita, i fatti personali, insomma si parlavaà anche troppo!» ha confessato il regista e interprete Domenico Laddaga. «Poi di colpo, niente! No, voglio dire, altre cose: il tennis, i vini del Reno, com'è la neve a Cortinaà Per carità non ho niente contro la montagna e neanche contro il tennis o il cricket o lo squash. Ci dev'essere uno strano godimento a sentirsi inutili, perché sono tutti più allegri, più ottimistià Del Signor G. conosciamo la forza e anche quel senso di impotenza che oggi appartiene a molti di noi. Quella sconfitta che ci fa sentire inutili, che ci costringe ad ìattraversare ossequiosamente lo squallore della nostra sopravvivenza quotidiana. Noi allora saliamo sul palco, perché è quello che sappiamo fare. Ma la luna continua a essere immobile e bianca, come ai tempi in cui c'era ancora l'uomo». Lo spettacolo supporta l'iniziativa di Marcello Caponi finalizzata al sostegno delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma.

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