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A «lezioni d'amore» tra drammi e gelosie

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Nienteamore, comunque, solo sesso. Accade tuttavia che un giorno David si imbatta in un'allieva di origini cubane, Consuela, e se ne innamori ricambiato nonostante la differenza d'età cedendo presto a gelosie e a sospetti, per un verso molto possessivo, per un altro così intento a non farsi coinvolgere socialmente che quando Consuela lo invita a una festa cui parteciperanno anche i suoi genitori, lui inventa una scusa e non ci va; offendendo a tal segno la ragazza da essere abbandonato da un giorno all'altro. Dopo qualche tempo comunque e proprio quando David ha cominciato a superare il dolore per la separazione, ecco che Consuela lo chiama. Ha un terribile problema... Alla base, un romanzo breve di Philip Roth che non ho letto, ma che, almeno a giudicare da come lo si può «leggere» attraverso il film, non aveva di certo i risvolti e gli accenti melodrammatici con cui lo ha riscritto Nicholas Mayer, sceneggiatore di tre «Star Trek» ed anche di alcuni thriller ispirati alle vicende di Sherlock Holmes. Li ha in parte superati, difatti, la regia della spagnola Isabel Coixet, qui al suo terzo film in lingua inglese, dopo il sincero interesse suscitato di recente con «La vita segreta delle parole», interpretato, sullo sfondo della guerra nei Balcani, da Tim Robbins. Ha accettato, forse, qualche episodio secondario di troppo, ma quando ha ristretto la sua attenzione su quel difficile amore al centro e sui caratteri variegati e complessi dei due protagonisti ne ha ricavato effetti plausibili ed anche, in qualche passaggio, abbastanza coinvolgenti. Specie il carattere di David, votato al culto della bellezza, affamato di sesso ma presto stravolto da una passione amorosa che lo priva di tutte le sue facoltà e che, una volta bloccata dalle circostanze, quasi lo distrugge. La regista la segue con un linguaggio nitido e fermo, evitando, finché le è possibile con quel testo, i sentimentalismi più scoperti e puntando molto, con vigore, sulla recitazione. David è Ben Kingsley, con una forte maturità espressiva (truccato, con barbetta, somiglia al nostro Pirandello) e lacerazioni quasi sommesse, Consuela è Penélope Cruz, bella ma anche intensissima.

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