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Pratt: un'avventura segreta tra emozioni e immagini

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Machi era veramente Hugo Pratt? Se c'è qualcuno che ha avuto una vita avventurosa quanto Corto Maltese, il suo personaggio-alter ego, eroe dei fumetti, questi è proprio lui, il suo autore. Pratt è scomparso nel '95, aveva 68 anni, lasciandosi dietro un mare di disegni, di scritti, di fumetti, di schizzi e studi per cose fatte, mai fatte e solo sognate. Pratt era un viaggiatore, amava l'avventura e non solo quella che si vive fisicamente passando da un luogo all'altro della Terra (comunque lui lo faceva spesso e con gran piacere), ma soprattutto quella artistica, delle emozioni, dell'anima, degli stili creativi. Disegnava moltissimo, per riviste, libri, pubblicità: tenta ora di mettere in riga tutto questo meraviglioso disordine un grande volume: «Hugo Pratt Periplo Segreto», edito da Rizzoli Lizard, 415 pagine stupendamente illustrate, prezzo 70 euro. Curato da Patrizia Zanotti e Thierry Thomas, si apre con una grande foto in bianco e nero del viso di Pratt che fissa con sguardo sornione il lettore. Così comincia la magia: nel libro c'è molto di più di quello che promette il sottotitolo: «Tecniche miste 1950-1995». A partire dalla bella prefazione di Patrizia Zanotti tutto è in tre lingue: italiano, francese e inglese, anche per sottolineare la vocazione internazionale, ma forse è più corretto dire «insofferente a frontiere e confini», di Pratt. Nello scorrere delle pagine patinate di grande formato la golosità degli occhi per le belle immagini è completamente appagata. Uno dietro l'altro appaiono i personaggi del disegnatore veneziano (era nato a Rimini, ma aveva deciso di essere veneziano), da quelli più conosciuti, anzi, famosissimi, come Corto Maltese, agli schizzi di volti senza nome. Pratt, da «fumettaro» incallito amava il bianco e nero. Ma ogni tanto, anzi spesso, scompigliava questo suo amore con coloratissimi acquerelli che sembrano andare a «smontare» il tratto che li deve contenere. Di Pratt, famoso per il suo segno deciso, appaiono poi disegni sfumati, quasi privi di contorni, fatti solo di ombre con matite colorate. Dalle pagine emerge la grande cultura dell'autore: la sua voracità per la storia, per la guerra, per la pace. L'attenzione maniacale per le divise, le armi, le mostrine, i particolari di mondi che non esistono più e che lui si sentiva in dovere di rievocare in modo completo e coerente. A Pratt sarà dedicata una mostra, in Francia, e di Pratt la Rizzoli Lizard sta ripubblicando tutte le avventure di Corto Maltese, in eleganti, piccoli quaderni. Da qui a capire la complessità della sua opera di fumettista, pittore, illustratore, narratore, pubblicitario e chissà quante altre cose ce ne corre. Tutto questo merita un ampio studio. O merita solo di essere e goduto, che, forse, era quello che voleva lui.

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