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Coraggio e fraternità: la piazza diventa casa

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Euna vita brulicante di personaggi disparati, che sembrano perpetuare nel tempo una socialità prossima a scomparire ma ancora annidata, a dispetto di ogni moderna società dell'immagine, nel cuore più segreto e verace della città. Rivelando tra scontri di bottega, litigi repentini e antagonismi di partigianerie calcistiche, una solidarietà persistente di umanità semplice e istintiva. Dove è ancora possibile reagire alla violenza di due delinquenti e riscoprire il senso della dignità, della lealtà e dell'amicizia attraverso le figure di due barboni pronti a difendere dalla loro aggressione l'oste e la sua bottega. Ma anche la forza di un amore che, cieco secondo l'antico detto, infiamma una bella fioraia per il senzatetto che non può offrirle altro che l'attenzione del suo cuore. Un'idea, quella della Piazza, in fondo non nuova nella storia del teatro, e chiamata qui a dare il titolo ad uno spettacolo, in programma il 4 e il 5 al Teatro Biblioteca Quarticciolo, che, sul testo di Renzo Scheggi e Spartaco Luzi, restituisce la vita di una piccola comunità di quartiere. Coi ritmi di giornate sempre uguali e diverse, che si snodano fra un negozio di frutta e uno di alimentari intorno all'immancabile chiesetta e alla figura di un parroco tanto indaffarato da dover confessare per telefono. E che la regia di Antonio Stregapede restituisce con la bonarietà del sorriso nel calore di una immediatezza colorata e vitale.

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