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La luce di Antony

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Senon fosse davvero bravo si potrebbe pensare che sia raccomandatissimo. In pochi anni Antony Hegarty è diventato un autore di culto. E pensare che gli Antony and the Johnsons sono partiti da zero. Il primo album omonimo è del 2000 e da allora Hegarty è stato protagonista di un'inesorabile ascesa nel panorama musicale internazionale, raccogliendo la stima di personaggi come Lou Reed (che lo reclutò per il suo progetto The Raven), Bjork e Battiato con cui ha duettato in un brano dell'ultimo «Fleurs 2». Fino al concerto di stasera alle 21 quando Antony and the Johnsons saliranno sul palco di una Sala Santa Cecilia gremita in ogni ordine di posto. Il concerto ha già fatto registrare da settimane il tutto esaurito. Antony and the Johnsons presenteranno il loro album pubblicato a gennaio e intitolato «The Crying Light». Sulla copertina del disco il volto di un attore e co-fondatore dell'arte Butoh del 1977, Kazuo Ohno, da uno scatto di Naoya Ikegami a Tokio. Il volto intenso di Ohno e la sua posa reclinata riecheggiano sensazioni che vanno dalla culla alla tomba, contrapponendo efficacemente la vita e la morte in un'unica immagine. Antony racconta: «Il mio nuovo album "The Crying Light" è dedicato al grande ballerino Kazuo Ohno. Lo vidi in uno spettacolo gettare un cerchio di luce sul palco, entrarci dentro, e svelare i sogni e i desideri del suo cuore. Erano i suoi occhi a danzare emanando mistero e creatività; in ogni gesto incarnava la bellezza femminile e il bambino. È come se la mia arte fosse stata generata da quel momento». Una voce indefinibile, dal timbro chiaro e dalle sonorità soul e blues, paragonata da molti per intensità emotiva a quelle di Nina Simone e Billie Holliday. Nella scaletta di stasera non ci saranno solo i brani tratti da «The Crying Light» ma anche titoli dai lavori precedenti come «I'm a bird now» che nel 2005 rivelò Hegarty al grande pubblico. Artista amatissimo dagli altri musicisti, Antony ha prestato la sua voce per innumerevoli collaborazioni tra cui anche le Cocorosie, Rufus Wainwright e Andrew Butler.

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