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Lonquich sulle note dell'originale figlio di Bach

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Ceciliain Sala Sinopoli: la sua vittoria del Premio Casagrande 1977, diciassettenne con lunga chioma, e i tanti duo-pianistici con Cristina Barbuti all'Accademia Filarmonica, dove avevano residenza artistica, entrambi sensibili, entrambi dotati di tocco morbido e sfumato. Infatti anche oggi il raffinato, perfezionato, umanissimo pianista eseguirà un singolare programma, basato su pezzi di «fantasia»: di Carl Philipp Emanuel Bach, il più originale dei figli di Johann Sebastian, da cui restò influenzato anche Mozart, Lonquich suonerà «Freie Fantasie für Klavier»; di Haydn – di cui ricorre il bicentenario della morte, con tantissimi omaggi musicali – la «Fantasia Hob XVIII:4». Quanto a Mozart, il pianista ha scelto la «Fantasia K.475 in do minore» (1785), spesso accorpata alla «Sonata K.457» per l'atmosfera oscura e dolorosa che le connota, e per la quale essa venne composta non per cembalo, ma per fortepiano. Di Chopin risalterà la nota e brillante «Polacca-Fantasia in la bemolle op.61», infine di Schubert la «Sonata D 894» lunga, ritornante romanticamente sui suoi melodiosi e tormentosi temi. La presenza di Alexander Lonquich al pianoforte è sempre molto gradita dal pubblico romano.

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