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Anna Longhi: «Le mie passioni? Cinema e cucina»

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AlPalatino lavoravo come camerinista e Alberto Sordi ha cambiato la mia vita. Facevo anche le pulizie, Sordi mi chiamò per un provino... E poi è andata come è andata. Faccio, ho fatto e spero di fare ancora per tanto tempo questo mestiere bellissimo. Devo tutto ad Alberto Sordi». È stata protagonista anche della fiction televisiva... «Sì, "Distretto di Polizia", "Un Medico in Famiglia". Al cinema ho anche lavorato in film di produzione straniera». Dove è nata? «A Trastevere sono una romana di Roma». Come è stata la sua infanzia? «Un'infanzia difficile. Ho avuto rapporti complicati con i miei genitori. Sono stata in collegio e poi cresciuta da una balia. E ho sofferto di una malattia che poteva portarmi alla morte. Mi sono ammalata ai polmoni e ho trascorso un anno e mezzo al San Filippo Neri. Tanti anni fa non era una malattia facile da curare e mi hanno davvero salvata. Ora ho problemi con un polmone, ma le terapie comunque funzionano bene». Mamma e moglie felice? «Ora sì. Ho avuto delle difficoltà nel corso del matrimonio. Mio marito è un pò "sciupafemmine" ma l'ho amato sempre e lo amo ancora. Mamma felice, ma ho purtroppo perduto un figlio. Un dolore immenso. La vita a volte ti regala tante gioie e anche dolori». Quando non lavora cosa fa? «Bado ai figli al marito alla casa e mi piace molto giocare al lotto». E ha scritto anche un libro? aSì un libro dedicato ad Alberto Sordi, il mio amico di sempre, il mio compagno di scena, il mio scopritoreA. Sa cucinare? «Sì, nel libro parlo anche del mio amore e del mio piacere per la cucina. Amo fare la spesa e chiacchierare con la gente che mi ferma per strada».

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