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Il progresso per Zanzotto? Un nodo scorsoio

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«In questo progresso scorsoio» (Garzanti), è una lunga intervista al poeta, raccolta da Marzio Breda. Lo sguardo di Andrea Zanzotto sul presente è pretesto di una più vasta analisi storica, seguendo l'autobiografia privata ed artistica. Centrale è il tema del paesaggio, quindi della catastrofe climatica e della distruzione della cultura contadina. Ma il poeta non è contrario al progresso, bensì alla compulsiva isteria verso una prosperità sintetica. La grottesca iperbole di una fraintesa modernità è riassunta nell'aforisma: In questo progresso scorsoio / non so se vengo ingoiato / o se ingoio. Ma Zanzotto ci ricorda che la poesia è un gesto di libertà, in grado di emergere contro ogni previsione. La poesia esprime sempre un momento storico e le sue tensioni, sintetizza un'epoca, divenendone la sua storiografia ultima. Atto d'amore verso la realtà, la poesia scaturisce comunque, più che dal dolore, dall'entusiasmo e dalla sovrabbondanza del sentire. Nicola Bultrini

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