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Quando Haydn dedicava i suoi notturni a Ferdinando IV

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Ceciliae dell'Opera, dirette dal raffinato Angelo Persichilli, per 40 anni primo flauto dell'Accademia di S. Cecilia, eseguire i Notturni dedicati nel 1790 dal compositore austriaco al Re di Napoli Ferdinando IV. È un'occasione di ascolto davvero rara: questi Notturni pochissimo eseguiti – i sei Hob.II: 25,29,27,26,31,32 - vennero scritti da Haydn per la «lira attrezzata», uno strumento popolare, sorta di organo con tastiera e ruota che emetteva quattro tipi di suoni, molto caro al sovrano spagnolo, che non aveva grande preparazione musicale. Haydn dovette accontentarlo, ma fu quella l'ultima volta, poiché Ferdinando IV andò a trovarlo a Vienna per chiedergli altre composizioni proprio nel 1790, quando ormai il compositore stava per partire per Londra. Questi Notturni comunque – in cui la «lira attrezzata» è ormai sostituita da oboe e flauti ed oggi accompagnata dall'Ensemble del Gonfalone, in una composizione cameristica – non mancano certo di pregi musicali: anzi le finalità espressive, il colore malinconico dell'ormai anziano Haydn già annunziano le composizioni londinesi, che si lasciano indietro la musica da intrattenimento, per sviluppare al massimo l'aspetto sinfonico, che fu base essenziale della formazione di Beethoven.DROB:#PAOPAR@%@

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