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Dalla tv al cinema, dal teatro ai palcoscenici musicali

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SerenaAutieri è una donna di spettacolo a tutto tondo in grado di passare con scioltezza dalle note jazz e swing alle fiction di successo. Senza dimenticare il suo ruolo di showgirl al festival di Sanremo del 2003 al fianco di Pippo Baudo. Questa sera la Autieri sarà protagonista alle 22,30 al «Music Inn Jazz» in largo dei Fiorentini. La cantante sarà accompagnata dal Marco De Gennaro Quartet con cui spazierà dai più celebri classici del repertorio jazz a brani meno noti. Oltre al pianoforte di Marco De Gennaro, sul palco ci saranno anche Fabrizio Montemarano al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria. Il rapporto tra la Autieri e il canto jazz è di vecchia data. Il suo primo disco «Anima Soul» risale infatti al '97 quando era poco più che ventenne. Da allora il suo rapporto col palco di club e manifestazioni jazz non si è mai interrotto. Anzi, si è via via intensificato. Nel 2006 la troviamo infatti protagonista sul palco dell'Arena di Verona della produzione di Rai Palcoscenico «Shakespeare in Jazz», di e con Giorgio Albertazzi. Nello spettacolo - poi trasmesso da Rai Due - dà prova delle sue doti interpretative cimentandosi sia con brani originali sia interpretando brani ri-arrangiati di Duke Ellington. Duke Ellington aveva scoperto Shakespeare durante una tournée in Canada e, ispirato dalla leggerezza e dall'energia che esprimono gli eroi shakespeariani, a questi dedica ben nove bellissime suites. Giorgio Albertazzi le mette in scena. E da un'ecclettica attrice/cantante come Serena Autieri di volta in volta nei panni di Puk, di Giulietta e di Ofelia deriva una vera e propria miscela esplosiva. Proprio con «Shakespeare in Jazz» inizia la collaborazione artistica con il pianista Marco De Gennaro, che di quello spettacolo ha realizzato le musiche e gli arrangiamenti originali. Con il quartetto di Marco De Gennaro, Serena Autieri propone un repertorio che va da classici come «Night & Day» o «Mas Que Nada» a brani meno conosciuti come «Just One Of Those Thing» o «Love me or Leave Me», sempre sul filo di una tensione emotiva che non cala mai di tono e con una performance veramente notevole.

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