Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Luxuria: "Povia offende tutti gli italiani"

Vladimir Luxuria

  • a
  • a
  • a

Vladimir Luxuria rilancia la guerra senza quartiere tra la comunità omosessuale e il cantautore milanese. Su Internet impazza una sua parodia intitolata "Luca non era etero" del brano incriminato. «Ora sento nuove dichiarazioni di Povia, che nega ai gay il diritto di formare coppie di fatto, perché non in grado di procreare. In molte parti del mondo è garantita la fecondazione eterologa alle lesbiche, mentre agli uomini gay è consentita l'adozione. Gli ricordo», tuona l'ex parlamentare, «che i nazisti inviavano gli omosessuali nei campi di concentramento perché non servivano per la riproduzione della razza ariana. E trovo inaccettabile che lui voglia speculare su una storia che sostiene di aver ascoltato in treno». Luxuria è inarrestabile, e non basta il cambio in corsa del testo del brano ("Nessuna malattia, nessuna guarigione"): «Luca "era" gay? Non ci risulta sia morto, e comunque da defunti non si cambia orientamento sessuale. È "guarito"? Ma qui non stiamo mica parlando di febbre. Da tempo l'Organizzazione mondiale della Sanità ha escluso che l'omosessualità sia una patologia, e se di malattia possiamo parlare è quella che riguarda l'amore, ma vale per tutti. Proprio a Sanremo Tenco si suicidò per un legame che lo rendeva infelice, e lui era eterosessuale!». Il vincitore dell'"Isola" ne ha anche per Bonolis? «Dice che l'Arcigay ha reagito rabbiosamente e con toni sbagliati? Ma la smetta di fare la verginella! La speculazione è nata subito, e il cantante ha cercato di cavalcarla, non diffondendo subito il testo, e tentando pateticamente di spiegarlo con un cartellone sul palco dell'Ariston, ieri sera. A Povia, che sembra molto più confuso di tutti quelli che lo criticano, ha comunque evidentemente giovato la sua partecipazione al Family Day. E, a proposito, li ha dati tutti i soldi della beneficenza al Darfur? Qualcuno ha dati certi?». Luxuria grida la sua costernazione per «veder affrontata la questione a quote così infime, decenni dopo quella "Pierre" dei Pooh che sfiorava il tema dell'omosessualità con toni più discreti e rispettosi». Il transgender più famoso d'Italia non conosce di persona Luca Di Tolve, il ragazzo protagonista del pezzo di Povia. «So che frequentava i corsi ispirati da quella "fattucchiera" di Joseph Nicolosi, lo psicologo americano che, appunto, pretende di far "guarire" dall'omosessualità. Il metodo è che alle persone che assistono a quelle lezioni è vietato di tornare insieme verso casa, per non farli cadere in tentazione!». Il tifo di Luxuria (che sta scrivendo un libro di «favole rivisitate alla mia maniera») in questo Festival è per inevitabilmente per Patty Pravo. A Mina manda a dire che «è ora di finirla con l'egoismo di non farsi vedere, torni e faccia un concerto al gay pride». Quanto a Benigni, «di lui adoro una frase: ama e fai quello che ti pare».  

Dai blog