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«Quattro scintille di luce», il messaggio cristiano diventa arte

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Sabato scorso, prima del musical «Chiara di Dio», la Compagnia teatrale di Carlo Tedeschi ha messo in scena, con l'interpretazione di Annamaria Bianchini, la drammatizzazione di «Quattro scintille di luce», ispirato al libro «La speranza non delude. Santina, una scintilla di luce sull'esperienza drammatica dell'esistenza» di Monsignor Luigi Ginami (sacerdote della diocesi di Bergamo, un dottorato in liturgia al Sant'Anselmo di Roma e in teologia alla Lateranense, con un'esperienza d'impegno pastorale presso la segreteria generale della Cei e di docenza al Pontificio Istituto Liturgico). Il libro è una testimonianza di sofferenza e dolore ma anche la dimostrazione che quando si è in una condizione di debolezza si diventa più forti, come la mamma di Don Luigi, Santina, che ha vissuto per centonove giorni nel reparto di terapia intensiva della Cardiochirurgia degli ospedali riuniti di Bergamo. La rappresentazione di sabato al Metastasio ha riscosso ampi consensi, alla presenza di un pubblico estasiato, nel quale spiccavano note personalità, come Luca Lorini, Maurizio Zancanaro, Vincenzo Pontollillo, il Vescovo di Assisi Monsignor Domenico Sorrentino, il sindaco di Assisi Claudio Ricci e la sua portavoce, Paola Gualzetti. «Sono da sempre legato a tematiche spirituali, di pace e fratellanza - ha rivelato il regista Carlo Tedeschi, anche pittore e scrittore -. Il musical su Chiara è stato il primo che ho realizzato su una santa. Oltre che ad Assisi, lavoro anche nel Teatro Leo Amici del Lago di Monte Colombo, vicino Rimini, dove ho proseguito il progetto di Amici che diede vita al Piccolo Paese del Lago, nel quale sono sorte strutture dedicate alla solidarietà e all'accoglienza. Tra queste c'è il Teatro dove passò anche Gino Branieri, che volle essere inserito nel mio varietà "Made in Italy". Lo portammo in tornée per due anni e di lui ora mi rimane il ricordo di un uomo ricco di umanità».

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