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Dina D'Isa [email protected] Dopo il successo riscosso ...

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Nella pellicola ( che non s'ispira a «I 400 colpi» di Truffaut), la regista ha fatto emergere i suoi ricordi di undicenne (interpretata dalla bravissima Leora Barbara), nel 1977 a Parigi, dove rivivono le emozioni del primo anno di superiori di Stella: una ragazzina che abita in un bar di periferia gestito dai genitori, e nello stesso tempo frequenta una prestigiosa scuola media in città che ha l'occasione di frequentare. Tra l'universo colorato e a volte violento del bar e quello elitario della scuola, la bambina stenta a trovare dei punti di riferimento, ma un'amica del cuore, Gladys (Melissa Rodrigues) e la scoperta del potere della lettura, l'aiutano a trovare la sua vera strada. Nel cast appare anche, in una delle sue ultime interpretazioni, Guillaume Depardieu (figlio di Gerard), morto recentemente a soli 37 anni a causa di una polmonite. La pellicola, arricchita di una colonna sonora vintage, comprende anche la leggendaria «Ti amo» di Umberto Tozzi. «Mi sono sempre piaciute le canzoni di Tozzi - ha raccontato ieri la regista emozionata di conoscere per la prima volta Moretti -. L'idea di realizzare "Stella" mi è venuta quando ho iscritto mio figlio in prima media. Mi sono rivista ragazzina, quando anch'io mi trovavo in quella stessa situazione e facevo le prime esperienze con la scuola e con quella cultura che mi ha reso poi quella che sono oggi. Ma il mio intento era anche quello di offrire una riflessione sul cambiamento della scuola negli ultimi 30 anni. In Francia questo tema è molto dibattuto: si criticano le classi miste, l'uso o meno del grembiule. Ma alla fine le cose sono cambiate in peggio e il film mostra come all'epoca fosse più facile frequentare un liceo d'elite e quanto la cultura fosse allora più importante».

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