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THE MILLIONAIRE, di Danny Boyle, con Dev Patel, Freida ...

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Il protagonista, così, il giovane Jamal, lo incontriamo mentre sta vincendo un gioco lì alla moda. «Chi vuol essere milionario?» e, contemporaneamente, ritornando indietro alla sua infanzia e alla sua prima adolescenza, lo vediamo crescere a fatica nella baraccopoli intorno alla città, avendo, come solo punto fermo, l'amore per una coetanea, Latika, che divide con lui tutte le sventure da cui via via è colpito, compresa la peggiore, l'orrida schiavitù in cui lo riduce un bieco avventuriero che fa cantare i ragazzini in strada, accecando i migliori perché riceveranno elemosine più cospicue. Il finale è in gloria perché Jamal non solo vincerà il gioco, ma ritroverà, dopo una lunga, fortunosa separazione, la sua Latika e intreccerà con lei e con quanti li circondano uno di quei balletti cantati che intende essere un omaggio proprio a Hollywood, citato qua e là anche dalle belle canzoni di uno dei più noti musicisti indiani, A. R. Rahman. È il momento migliore di tutto il film, anche se ce lo propongono i titoli di coda. C'è euforia, umorismo, festa in musica. Comunque l'azione, nel suo alternare il presente al passato, ha momenti interessanti. Intanto tutti quelli, ovviamente molto tesi, che ci dicono dello svolgimento del quiz (con una tensione ulteriore quando il povero Jamal verrà accusato di truffa), poi in certe pagine dolenti nelle baraccopoli, con i temi alla Dickens rappresentati da Danny Boyle con sicuro piglio realistico, senza però le asprezze di «Transpotting». Gli interpreti lo seguono, sia da bambini, nel passato, un seguito di faccette espressive, sia adulti al presente, soprattutto l'anglo-indiano Dev Patel, che è Jamal, e la graziosa Freida Pinto, che è Latika. Un duetto piacevole.

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